martedì 26 agosto 2008

Correre alle Olimpiadi, una delle più grandi emozioni della mia vita


Ad accoglierlo, una trentina di tifosi del suo fans club, tutti muniti di bandiere tricolori e fischietti. Lui si è fatto attendere come una star, perché l'aereo che l'ha riportato a Venezia era in ritardo di un paio d'ore rispetto alla tabella iniziale di volo. Ma, alla fine, Ruggero Pertile, di ritorno dalle Olimpiadi di Pechino con l'ottimo quindicesimo posto ottenuto nella maratona, ha potuto riabbracciare i suoi tifosi, con in testa Silvia Fattore, sindaco del suo paese, Villanova di Camposampiero e Silvana Santi, direttrice generale di Assindustria Sport.

 

Stanco per il viaggio Pechino-Roma-Venezia ma disteso, lunedì notte «Rero» si è concesso un brindisi con gli amici in un bar nei pressi dell'aeroporto (guarda caso gestito proprio da cinesi, come a voler sentir meno la nostalgia…), e ha subito cominciato a raccontare delle due settimane che ha trascorso nell'ex Celeste Impero. «Ho vissuto una delle più intense emozioni della mia vita. Non c'è solo la gara, c'è tutto quello che l'accompagna, un clima unico. La nostra sede era all'università, perché il villaggio olimpico si poteva raggiungere solo due giorni prima della gara. Appena potevo, però, andavo a visitarlo per incontrare gli atleti delle altre discipline – ha spiegato Pertile – Di Pechino mi ha colpito l'ordine e la pulizia, per le strade non c'era una cartaccia fuori posto. Non abbiamo ovviamente avuto troppo tempo per visitarla, ma un'escursione alla Città Proibita me la sono concessa. Magnifica».

 

Ruggero si è poi soffermato sulla sua gara, chiusa come quarto atleta europeo, recuperando 47 posizioni nella seconda metà del percorso. «Non credo di aver mai terminato una maratona con un finale così buono, di solito arrivato agli ultimi chilometri molto più stanco. Appena entrato allo stadio mi ha accolto l'urlo di mia moglie Chiara: ha gridato talmente forte che mi sono voltato, forse perché non si aspettava che mi presentassi sul rettilineo della pista così presto. Abbiamo trovato molto caldo ma meno afoso del previsto, perché poco prima della gara i cinesi avevano 'fatto piovere' colpendo le nuvole con i loro missili a ioduro d'argento. E comunque credo che in condizioni ideali Wanjiru, il vincitore, avrebbe abbattuto il record del mondo. Della mia prova sono più che soddisfatto e anche Gigliotti, il responsabile del settore maratona, lo è».

 

Adesso Ruggero è chiamato al meritato riposo. Domenica sera sarà però anche lui allo stadio Euganeo, a gustarsi la ventiduesima edizione del Meeting Città di Padova – Trofeo Banca Antonveneta di atletica leggera. «Uno spettacolo che non voglio perdermi». assindustriasport.it

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