sabato 30 agosto 2008

Mondiali Under 18, Bressanone si rifà...la pista


Dopo 30 anni di abito rosso e in omaggio ai mondiali giovanili, in programma dall'8 al 12 luglio 2009, la pista dello stadio di Bressanone si veste di verde. "E' un segno evidente - si è rallegrato il manager dell'evento, Stefano Andreatta - di come i mondiali si avvicinino a grandi passi". Ed è altrettanto evidente come il rifacimento di pista e pedane fosse un passaggio fondamentale per poter ospitare una manifestazione di livello planetario. Tecnicamente, dopo mesi e mesi di travagliata meditazione, si è scelto il progetto proposto dalla Polytan Sportättenbau di Stoccarda. Un lifting da mezzo milione di Euro che, di fatto, sarà il contributo della Banca Raiffeisen della Val d'Isarco, come ha spiegato il direttore della Raika, Karl Leitner , "perché come banca locale abbiamo a cuore l'utilizzo futuro dell'impianto, una struttura fondamentale per la nostra gioventù e l'intera comunità". Così, subito dopo la firma del contratto, sono entrate in azione le ruspe per smantellare il vecchio manto. Quanto al nuovo, che sarà pronto per la fine di ottobre - ha spiegato Andreatta - "non sarà una sorta di tappeto che verrà posato, ma si è scelta una vera e propria colata di questo materiale che sarà impermeabile. Il risultato finale sarà quello di una vera e propria copia dello stadio di Stoccarda dove si svolge la finale del Grand Prix della IAAF, con in gara i migliori atleti al mondo. Con questa pista sarà possibile l'omologazione di massimo livello secondo i criteri stabiliti  dalla federazione internazionale e quanto alla scelta, sicuramente non usuale, del colore, Andreatta ha precisato che "ci siamo decisi per il verde perché è il colore che meglio si inserisce nel contesto ambientale". Continua dunque, a grandi passi, la marcia di avvicinamento ai mondiali under 18 di atletica leggera che, secondo le stime del comitato organizzatore, vedrà presenti a Bressanone, dall'8 al 12 luglio 2009, quasi 2000 concorrenti provenienti da 180 Paesi. Cifra che, aggiungendovi tecnici e accompagnatori, porterà a superare quota 5000. 

Markus Kaserer - CR FIDAL Alto Adige

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Zurigo sempre stellare, si rivede Howe

Tutti attendevano l'ennesimo show di Usain Bolt, ma il giamaicano ha dimostrato, correndo "solo" in 9.83 i 100 metri (vento -0.5), di essere capace anche di provare umana stanchezza...Il meeting di Zurigo di ieri sera ha proposto una straordinaria serie di campioni, reduci dai Giochi Olimpici di Pechino e ancora in grado di esaltarsi sulla pista e sulle pedane. I 400 metri hanno visto la rivincita (si fa per dire, quella era l'Olimpiade) di jeremy Wariner, che ha sconfitto il connazionale LaShawn Merritt sul giro di pista chiudendo anche al di sotto dei 44 secondi, con un 43.82 che la dice lunga sulla motivazione (e sulla forma) ancora intatta del texano. Conferme per le due uniche atlete rimaste in corsa per il jackpot, ovvero l'ottocentista keniana Pamela Chelimo e l'altista croata Blanka Vlasic. La Chelimo ha stabilito l'ennesimo primato del mondo junior, chiudendo in solitaria il doppio giro di pista in 1:54.01, mentre la Vlasic ha riscattato (anche in questo caso: si fa per dire) la sconfitta pechinese domando le rivali con un chiarissimo 2,01 (1,90 per la campionessa olimpica Tia Hellebaut, vittima di un prevedibile rebound da inatteso successo). Sempre in tema di rivincite, pur non avendo sconfitto la campionessa olimpica Christine Ohuruogu, la statunitense Sanya Richards ha dimostrato di avere ancora parecchie energie da spendere: per lei, 49.74 nel giro e quasi un secondo di distacco rifilato alla seconda classificata. Non fa notizia ormai la bella Yelena Isinbaeva, che quando vince senza record del mondo (come a Zurigo) sembra aver appena timbrato il cartellino da impiegata: per lei, un bel 4,88 e successo sulla sempre meno baldanzosa Stuczynski. Destino simile per il "povero" kenenisa Bekele, bravissimo a dominare una gara di 5000 metri ricca di insidie e di chiudere comunque nel 12:50.18 del mondiale stagionale. Bellissima la gara dei 110hs, con Dayron Robles costretto agli straordinari da un Oliver quanto mai reattivo (12.97 contro 12.98), così come il giavellotto maschile, dominato da un Thorkildsen da over-90 (90,28). Nel lungo maschile vinto dal saudita Al Sabee con un saltone di 8,35, ritrova il sorriso Andrew Howe: per l'azzurro, secondo posto e un bell'8,06, misura che restituisce morale e serve soprattutto per guardare con fiducia al futuro. La rincorsa non è ancora velocissima, gli ultimi appoggi "speciali" prima dello stacco forse sono ancora un po' frenati, ma Andrew è tornato a volare oltre gli 8 metri, e questa è l'unica cosa che conti. Per lui, ancora Bruxelles e Rieti (forse), prima del possibile ingresso nelle finali IAAF di Stoccarda. Restando in casa Italia, sotto tono Libania Grenot (ottava nei 400 metri con 53.28), ed Elisa Cusma (ritirata negli 800); bene, nelle gare Under 23, Lukas Rifesser, primo nei 1500 metri con 3:49.54, così come Tania Vicenzino, vincitrice del lungo con 6,32 (-0.2).

Nella foto, Andrew Howe ai Giochi di Pechino 2008 (Giancarlo Colombo per Omega/FIDAL)

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RISULTATI / Results

Meucci e Caliandro al Giro delle Mura

Particolarmente intenso il programma delle prove nazionali su strada del weekend. Quella dal pedigrée più qualificato appare la gara di apertura, il Giro delle Mura di Feltre che si disputerà domani con inizio delle varie prov al pomeriggio e clou sotto le luci notturne con la gara agonistica maschile nella quale insieme ai soliti protagonisti keniani saranno impegnati Daniele Meucci (Esercito) campione italiano dei 5000 e 10000 metri; Gabriele De Nard, Mattia Maccagnan e Cosimo Caliandro (FF.GG.) quest'ultimo campione europeo indoor sui 3000 metri. 9,5 i km da percorrere, da notare la presenza dell'azzurra di maratona Anna Incerti come ospite d'onore della gara.

Il programma prevede per domenica la 26. edizione del Memorial Sergio De Castro a Campobasso, manifestazione nazionale su pista come lo è anche il Memorial Luciano Piazza a San Vito al Tagliamento (Pn), mentre a Napola (Tp) si disputa la 12. Volata Napola-Mokarta, prova internazionale su strada. Importante anche, per la corsa in montagna, il Trofeo Madonna d'Europa, gara che si snoda fra Campodolcino e Madesimo e che assegnerà i titoli regionali lombardi su un percorso di 11.350 metri per gli uomini e 4.550 per le donne. Favorito il sei volte iridato marco De Gasperi, al suo ultimo test agonistico prima dei Mondiali.

Nella foto: Cosimo Caliandro, uno dei protagonisti più attesi a Feltre (archivio Fidal)

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La corsa dal punto di vista di un corridore psicologo

 
Perché uno corre?
Si inizia a correre per esempio perché invogliati da un amico, o su indicazione di un medico, o per partecipare a una corsa non competitiva.

Che succede dopo aver provato a correre?
In genere non si torna subito a correre perché la fatica ha lasciato il segno, ma, per pochi diventa un’occasione per fare qualcosa insieme, per stare con altri, per frequentare un gruppo, per stare all’aria, per tenersi in forma. Ci si incontra, si ha uno spazio e un tempo riservato, ci si interessa ai mondi altrui che piano piano si schiudono all’altro, si organizzano cene, viaggi

Cosa può succedere dopo un periodo di allenamento?
Capita che uno riesce nella corsa a non stancarsi subito, a stare al passo con altri che corrono da più tempo, che si viene invogliati ad allenarsi meglio e a partecipare a competizioni.

Cosa succede partecipando a competizioni sportive?
Può succedere che non si regge lo stress o che, al contrario, si arrivi al traguardo prima di altri, e si viene riconosciuti come persone in gamba che riescono.

Cosa si va incontro riuscendo nelle competizioni sportive?
Si sperimenta qualcosa di nuovo, si viene riconosciuti alle gare come persona da battere, si inizia a pensare a diventare sempre più forti, quindi si chiede ai più bravi come fare per migliorare le prestazioni, si chiedono programmi di allenamento, ci si mette d’accordo con i più forti per allenarsi assieme, la corsa diventa una cosa importante della propria vita, uno spazio e tempo da investire, qualcosa di prioritario nella giornata, quindi ci si sveglia pensando a quando ci si può allenare, come con chi e a quale gara partecipare per verificare il proprio potenziale.

In linea di massima succede che l’atleta arriva a considerare la corsa o lo sport un attività prioritaria, perde quasi il controllo, dal passatempo facoltativo, salutare, che ti permette di scaricare le tensioni e stress lavorativi, si ritrova a considerare la corsa non un hobby ma argomento principale che da senso alla vita, quando l’atleta va a dormire deve già aver organizzato l’allenamento del giorno successivo, per esempio al mattino così si toglie il pensiero per la giornata e sta tranquillo il resto del giorno, o la sera, così è propenso ad affrontare le difficoltà della giornata, tanto sa che la sera la corsa gli permetterà di smaltirle, di voltare pagina.

Cosa può succedere nella propria famiglia?
Capita che ci si allontana, perché per gareggiare a buoni livelli bisogna allenarsi giornalmente e quindi il punto di vista dell’atleta è che i familiari devono capire che uno ha questa esigenza, mentre il punto di vista dei familiari è: “preferisce la corsa a me/noi”.

Se la corsa allontani o meno dalla famiglia non deve essere considerato per forza un problema, può essere che in famiglia si sta male e quindi provi ad allontanarti se credi di avere un’alternativa migliore, puoi permetterti di riflettere sulla tua esistenza attuale, l’atleta, considerando le due alternative, può decidere sulla sua esistenza: “che faccio continuo a stare in famiglia perché devo, perché hanno bisogno di me, perché non ho il coraggio o la forza di affrontare le difficoltà?”.

Allontanarsi dalla famiglia può essere un modo di mettere in discussione le relazioni parentali, in modo che ogni componente possa prendere consapevolezza della sua situazione e poter reagire a una situazione scomoda, stagnante.

Allontanarsi dalla famiglia può essere anche un modo di rispettare se stesso e gli atri, nel senso che si può avere un’esigenza di fare delle cose assieme alla propria famiglia ed altre cose con altri, senza che ciò venga considerato un trascurare l’altro, importante è sempre considerare l’altro e parlarne.

Si fa quel che si può, bisogna fare quello che uno si sente di fare, l’importante è che uno sta in contatto con se stesso è consapevole di quello che fa e si assume le responsabilità di quello fa.

Cosa succede quando avviene un infortunio?
Per l’atleta può essere un problema serio perché potrebbe essere necessario riposare e questo potrebbe causare una perdita dello stato di forma raggiunto, una non possibilità di migliorare le prestazioni, quindi si potrebbe diventare nervosi perché gli altri vanno più forti; all’atleta che non può allenarsi gli verrebbe a mancare un’abitudine considerata quasi vitale, salutare, gli verrebbero a mancare gli amici di allenamento. Quindi, l’atleta potrebbe essere disposti ad allenarsi anche con l’infortunio, con il dolore,  perché all’atleta non va giù di fermarsi, deve riempire lo spazio della giornata dedicato alla corsa, non può rischiare di perdere la forma. Al limite, si fa ricorso ad antinfiammatori, al ghiaccio, si chiede ad altri se gli è capitata la stessa cosa, una cosa è certa l’atleta non è disposto a fermarsi per nessun motivo, se si rivolge ad un medico specialista generico gli viene detto di fermarsi, ma lui non lo fa, non è d’accordo, se si rivolge ad uno specialista dello sport gli viene detto: “non ti dico di fermarti, perché conosco voi sportivi, ma ti invito ad usare una scarpa più protettiva, ad usare plantari, a fare nel frattempo delle indagini”.

Se all’atleta non gli viene concessa l’idoneità all’attività agonistica, può capitare di dover fare carte false per partecipare a gare, l’atleta può essere presuntuoso, convinto di conoscersi bene e di poter decidere che un medico non può decidere sulla sua salute, ma deve solo rilasciare un certificato dietro pagamento di un corrispettivo, a volte l’atleta arriva a considera che la sua vita è la corsa e quindi non correre significa non vivere.

Si può correre meglio facendo attenzione a se stessi, al proprio organismo, ai segnali che ci invia, avvisi, segnali, dolori, si può pensare quando si corre se si sta evitando di fare qualcos’altro, fare qualcosa e quindi correre può essere anche un modo per non sentire.

Cosa succede quando si arriva ad un punto in cui non si migliora più?
L’atleta quando arriva al massimo delle sue prestazioni, in genere non è disposto ad arrendersi subito, decide di fare qualcos’altro per fare in modo che gli si riconosca qualcosa nonostante sia fuori forma o per l’età o per infortuni cronici, un modo è quello di passare a gare estreme, in modo che si diminuisce la qualità della prestazione e aumenta la quantità, per esempio si passa a partecipare alle ultra, così si può parlare delle sue prestazioni estreme, per esempio corse di 100 km ecc., ci sono atleti che diventano dipendenti della corsa e non vogliono smettono mai.

Per non parlare degli integratori, fino all’assunzione di sostanze dopanti. Al corridore che corre poichè correre significa vivere non importa gli effetti collaterali di sostanze dopanti, l’importante è che non si ferma e che continua a ben figurare nei confronti di se stesso e degli altri.

 

Cosa fare in caso di difficoltà?
Parlarne, possibilmente con chi si sta più da vicino, sia colleghi podisti, sia persone intime, sia esperti. I primi possono contribuire a dare il loro punto di vista su situazioni passate e risolte o non; i secondi servono a ricordare che anche se sono stati trascurati perchè passati in secondo piano in momenti in cui la corsa era più importante, restano pur sempre le persone di riferimento dell'atleta e la relazione potrebbe essere riscoperta e nutrita in modo da poter decidere di continuare o meno a fare sport a un certo livello considerando che non deve essere tutto nella vita ma una cosa in più, che deve servire a star meglio all'individuo e a chi gli sta intorno; l'esperto serve a fornire all'atleta una visione più ampia, mette l’atleta di fronte a delle alternative, delle possibilità, l’esperto aiuta ad intravedere delle vie da percorrere, in modo che l'atleta possa avere una maggiore consapevolezza di se stesso, di quello che lo circonda, dei suoi bisogni e possa fare le sue scelte assumendosi le sue responsabilità.

La corsa non serve solo ad arrivare davanti l’altro, battere l’altro, dimostrare di essere più forte, è anche quello, ma fa tanto bene all’atleta arrivare con l’altro mano nella mano, aiutare l’altro a riuscire, stare con l’altro, sentire, comunicare.

 

Questo è il mondo del podismo amatoriale visto da un corridore psicologo.

 

Dott. Matteo Simone

PSICOLOGO

SPECIALIZZANDO IN PSICOTERAPIA DELLA GESTATL

Tel. 333.6955250 e-mail: 21163@tiscali.it

 

Zurigo: Bolt vince i 100 in 9\"83, niente record

Niente nuovo record per il campione olimpico e primatista mondiale dei 100 metri Usain Bolt al meeting di Zurigo, tappa della Golden League. Il giamaicano, alla prima esibizione dopo le Olimpiadi di Pechino, ha vinto correndo in 9"83. Ai Giochi Bolt ha stabilito i nuovi primati del mondo dei 100 (9"69), dei 200 (19"30) e della staffetta 4x100 (37"10), conquistando tre medaglie d'oro. ansa.it

venerdì 29 agosto 2008

Maria Grazia TURCO su handbike e NICOSIA Salvatore protagonisti a Viterbo


Viterbo - 28 Agosto 2008 ore 21,00

Maria Grazia TURCO e NICOSIA Salvatore protagonisti
AL 1° TROFEO

“PROIETTI PALOMBI SILVESTRO e FIGLI EZIO E LUCA”

Gara podistica di Km 8,00 – 4 giri del circuito cittadino di Km 2

 

A Viterbo “NO EURO – NO AFRICA”, ma ci pensa NICOSIA a fare l’Africano arrivando primo al termine dei 4 giri da 2 km.

 

Le partenze sono state 5, dai più piccini di età fino a 9 che hanno corso per 150 metri si è passati alla fascia di età 10 – 12 anni che hanno raddoppiato la distanza correndo per 300 metri, poi è toccato ai ragazzi di 13 – 14 anni che hanno ancora raddoppiavano sfidandosi sui 600 metri, dopo è toccato all’Atleta Leccese in Hanbike Maria Grazia Turco che alla scorsa Roma-Ostia gli furono rubate 2 sue Handbike, ed infine i tanti amatori con in testa il grande NICOSIA.

 

All’arrivo tutti hanno rimediato almeno i calzini e un ricco ristoro preparato dalle Mamme e non con pietanze particolari e prelibate come la pasta fredda, i pomodori ripieni di riso, panini con affettati, rustici, tanti tipi di torte, dalle nocciole al cioccolato, alle crostate, acqua, vino bianco.

 

Una bella manifestazione all’insegna della socialità.

 

Matteo SIMONE

Pechino, è tempo di Paralimpiadi


In Cina ci sono 83 milioni di portatori di handicap, pari al 6,34 per cento della popolazione, secondo quanto riferito dall’agenzia governativa Nuova Cina. Solo a Pechino sono un milione, pari al 6,49 per cento della popolazione e circa 70 mila hanno un posto di lavoro fisso, mentre più di 200 mila hanno partecipato all’organizzazione delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi, che inizieranno la prossima settimana, e 12 mila sono volontari olimpici.

Sono 680 i disabili che prenderanno parte alla cerimonia di apertura e chiusura, 1.500 gli artisti che si esibiranno nelle «piazze culturali» della capitale cinese, mentre a massaggiare gli atleti durante le Paraolimpiadi saranno specialisti ciechi. Grazie alle Paraolimpiadi molti luoghi pubblici della città, compresi aeroporto e stazioni ferroviarie e metropolitane, hanno eliminato le barriere architettoniche, ha riportato il giornale Nuova Cina.

Dei 1,66 milioni di biglietti in vendita per le Paralimpiadi, i migliori saranno riservati ai portatori di handicap, mentre le imprese statali e le istituzioni pubbliche della capitale dovranno offrire l’1,7 per cento dei posti di lavoro ai disabili, più dell’1,5 per cento stabilito dalla legge, hanno annunciato dalle autorità. iltempo.it

Due maratona alpine tra le vette del Monte Bianco


E’ considerata la competizione più faticosa e spettacolare in territorio europeo, ma è proprio questo è famosa ed attira i runners di tutto il mondo. Saranno 2.300 atleti iscritti al “The North Face Ultra-Trail Tour du Mont-Blanc” avranno 46 ore di tempo per completare il percorso circolare di 166 km con 9.400 metri di dislivello positivo che prevede il passaggio di numerosi colli a oltre 2.000 metri di quota, con condizioni meteorologiche spesso variabili che possono alternare vento, pioggia e neve. Si confronteranno fra i paesaggi maestosi dell’area intorno al massiccio del Monte Bianco - tra Italia, Francia e Svizzera - dal 29 al 31 agosto.

 La partenza dell’“The North Face Ultra-Trail Tour du Mont-Blanc” verrà data a Chamonix il 29 agosto, mentre il passaggio in Valle d'Aosta, a Courmayeur, è previsto nelle prime ore del mattino del giorno successivo. La “Courmayeur-Champex-Chamonix” prenderà, invece, il via dalla località turistica valdostana alle 11 del 29 agosto. Considerata, a torto, la sorella minore dell'Ultratrail, la gara si sviluppa su un tracciato severo di 98 km per 5.600 metri di dislivello positivo che i 2.000 atleti in gara dovranno completare in un tempo massimo di 25 ore, toccando i tre i Paesi intorno al Monte Bianco.

La novità dell'edizione 2008 sarà la gara a squadre “La Petite Trotte à Leon”, in programma dal 27 al 31 agosto. Si tratta di una prova non competitiva per formazioni composte da tre persone che si cimentano su un percorso di circa 220 km con 17.000 metri di dislivello positivo formato da sentieri non specificatamente segnalati e in ambiente naturale (meno di 5 km di strade asfaltate) da completare in un tempo massimo di 100 ore.

Come lo scorso anno, il programma della corsa sarà arricchito da numerosi animazioni che si svolgeranno, sia di notte che di giorno, lungo tutto il percorso in ogni comune e ad ogni punto di ristoro. Un susseguirsi di eventi, concerti e serate danzanti che renderanno questa straordinaria manifestazione sportiva una vera e propria festa intorno al Monte Bianco.
Info: www2.thenorthface.com/ultratrail
lastampa.it

Rieti: Powell conferma partecipazione al meeting

Sarà lo sprinter giamaicano Asafa Powell uno dei protagonisti della 38/a edizione del meeting di Rieti, che fa parte del Grand Prix della Iaaf ed è in programma allo stadio Raoul Guidobaldi il prossimo 7 settembre. Proprio oggi Powell, oro nella staffetta 4x100 ai Giochi di Pechino, ha confermato la sua presenza al meeting, dove sarà presente per la quarta volta negli ultimi sette anni. L'anno scorso vinse con il primato mondiale nei 100 metri, correndo in 9"74, tempo che ha resistito fino all'avvento di Bolt (9"72 a New York e poi 9"69 alle Olimpiadi). repubblica.it

giovedì 28 agosto 2008

C’e’ tanta Italia in questo meeting


Dodici azzurri gareggeranno a Padova al ritorno dai Giochi di Pechino. Da Elisa Cusma a Filippo Campioli, gli atleti della nazionale scelgono l’Euganeo. E Mattia Picello correrà anche a Zurigo

Da Pechino a Padova. Saranno dodici gli atleti azzurri che, dopo aver preso parte, appena pochi giorni fa, alle Olimpiadi cinesi, si ritroveranno nel XXII Meeting Città di Padova – XIII Trofeo Banca Antonveneta. Si rinnova dunque il feeling della manifestazione in cartellone domenica 31 agosto allo stadio Euganeo (alle 19.30, a ingresso gratuito) con la Nazionale italiana, per forza di cose chiamata a recitare un ruolo di primo piano nella rassegna allestita da Assindustria Sport.

Tra loro ci sarà anche chi, nell’impianto di via Nereo Rocco, è praticamente di famiglia. E’ il caso della primatista italiana del salto triplo Magdelìn Martinez, chiamata a confrontarsi con una stella indiscussa come la russa Tatyana Lebedeva, nella gara che vedrà al via anche la portacolori gialloblù Alessandra Pietrogrande. Ma è il caso anche della lanciatrice di San Michele delle Badesse Chiara Rosa, da sempre tra le atlete più amate dal pubblico padovano. Ed è padovano, sia pure adottivo, anche l’italo camerunese Jacques Riparelli, uno dei nomi più interessanti del settore velocità, al debutto nella rassegna e qui opposto a un altro reduce dai Giochi, Simone Collio.

Se nei 110 a ostacoli saranno ai blocchi anche Emanuele Abate e Andrea Alterio, si torna a parlare di Olimpiadi spostandosi sulla pedana del salto in alto. Qui si ritroveranno i tre azzurri di Pechino Alessandro Talotti, Andrea Bettinelli e Filippo Campioli (quest’ultimo finalista in Cina), con Nicola Ciotti a provare a dire la sua, nella prova che vede al via anche il brasiliano Jessé de Lima, altro finalista ai Giochi.

Dalla Cina arrivano anche le staffettiste Anita Pistone e Vincenza Calì e la semifinalista del doppio giro di pista Elisa Cusma, in grandi condizioni. Sempre negli 800 partiranno peraltro anche tre atlete gialloblù: la cubana Yusneysi Santiusti, l’ungherese Judith Varga e la padovana Alessandra Finesso. La panoramica azzurro-cinese contempla quindi il nome di Micol Cattaneo, di scena nei 100 a ostacoli, mentre non è stata alle Olimpiadi ma ci è andata vicina Anna Giordano Bruno, nel salto con l’asta femminile. E ci sarà un po’ di Italia anche nell’antipasto del sabato, allo stadio Colbachini: in pedana, alle 18, nel lancio del disco, salirà Hannes Kirchler, altro atleta che giunge dall’ex Celeste Impero.

Infine, parentesi sugli 800 metri maschili. Il favorito sembra essere il keniano Ismael Kombich (1’44”24 di primato personale), ma al via ci sarà anche una delle più belle realtà di Assindustria, Mattia Picello. Il ventiduenne mezzofondista di Abano Terme quest’anno ha portato il suo primato personale sulla distanza a 1’50”08, vincendo il titolo italiano indoor Promesse e chiudendo con la medaglia di bronzo i Tricolori outdoor della stessa categoria. A coronamento di un’annata fantastica è ora arrivata anche la convocazione in azzurro nella selezione italiana Under 23 presente al Meeting di Zurigo di venerdì 29 agosto. Mattia, che partirà giovedì, sarà utilizzato nella staffetta 4x400. Al ritorno, gareggerà invece allo stadio Euganeo, passerella che sicuramente le riempirà d’orgoglio.


Nella foto Mattia Picello con il body di Assindustria
assindustriasport.it

mercoledì 27 agosto 2008

Agosto e settembre, continua lo show

Chiusa l'Olimpiade, prende il via la parte conclusiva della stagione estiva, che vivrà di momenti di straordinaria intensità almeno fino alla prima metà del mese di settembre. A livello internazionale spiccano i due meeting Golden League di Zurigo (venerdì, tra gli iscritti al momento riusultano anche Andrew Howe, Elisa Cusma e Libania Grenot), e Bruxelles (venerdì 5 settembre), ma anche le riunioni di Gateshead (31 agosto) e Losanna (2 settembre). In Italia, tutto è pronto per il trittico di meeting internazionali di primissimo piano che si terranno a Padova (31 agosto, stessa data di Gateshead), Rieti (domenica 7 settembre), Rovereto (mercoledì 10 settembre). Occasioni per rivedere all'opera i protagonisti dei Giochi di Pechino, ma anche i migliori atleti italiani. Per alcuni di loro, queste date saranno utili anche per andare a caccia dei punti necessari per l'ammissione alle World Athletics Finals di Stoccarda (13 e 14 settembre), la manifestazione che sintetizza un'estate di riunioni in giro per il mondo. Non solo pista, però: altri appunbtamenti grande rilievo sono il Trofeo Mondiale di corsa in montagna (con l'Italia attesa protagonista) di Crans Montana (Svizzera, 14 settembre) e la finale del Challenge Mondiale della marcia, in programma a Murcia (Spagna), il 21 settembre. E proprio parlando marcia non si può dimenticare la prova, a metà tra festa ed esibizione, in programma sulle strade di Vipiteno sabato prossimo (ore 18): il "Walking day" Altoatesino si trasformarà inevitabilmente in una passerella trionfale per Alex Schwazer, il campione olimpico di Pechino che coinvolgerà nella pratica del tacco-punta anche le centinaia di partecipanti ad una sorta di non competitiva programmata per il primo pomeriggio. La fine del mese di settembre porterà poi l'attenzione italiana sulle finali del Campionato di società, manifestazione che assegnerà il titolo di Campione d'Italia per club 2008. La finale A oro avrà luogo a a Lodi il 27 e 28 settembre; nella stessa data avranno luogo anche le altre finali: la A Argento (Cesenatico), la A1 (Molfetta), la A2 (Saronno), la A3 (Alessandria).

Nella foto, Andrew Howe in azione a Pechino (Giancarlo Colombo per Omega/FIDAL)

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Olimpiade italiana: i numeri dell\'atletica

Pechino 2008, Olimpiade dell'atletica italiana. I numeri sono questi, e vale la pena elencarli subito, per offrire la possibilità a tutti di prenderne visione. Due medaglie (l'oro di Alex Schwazer, il bronzo di Elisa Rigaudo); due finalisti tra i primi otto, ovviamente medaglie a parte (Ivano Brugnetti, quinto; Clarissa Claretti, settima). Il che, ci porta alla cifra di quattro finalisti: uno in meno di Atene 2004, ed in definitiva il punto più basso del dopoguerra (peggio abbiamo fatto solo nel 1928 e in alcune delle edizioni precedenti). Punti totali collezionati dalla squadra italiana a Pechino 2008: venti, sette in meno di Atene 2004, uno solo in più di Monaco 1972, che resta il fondo del pozzo dal 1948 in avanti (altrimenti, dobbiamo tornare ancora ad Amsterdam 1928). Curiosità, i venti punti del 2008, equivalgono a quelli messi insieme a Helsinki 1952, quando centrammo il primo dei tre titoli sui 50km di marcia (con l'immenso Dordoni). Quattordicesimo posto nel medagliere (dietro, tra le altre, ci sono Francia, Germania e Cina); ventesimo nella classifica a punti (con le tre suddette tornate a precederci). Insomma, per sintetizzare: ci sono seri, concreti elementi di insoddisfazione. Nei numeri, non nelle parole, e dunque difficilmente opinabili. D'altra parte, però, ci sono stati anche fatti positivi, nei giorni della rassegna cinese, e non sarebbe giusto ometterli per sottolineare il solo fatto numerico. Tre record italiani (due messi a segno da Libania Grenot nei 400 metri, 50.87 e 50.83; il 9:27.45 di Elena Romagnolo nei 3000 siepi); ben sei atleti ammessi alla finale, piazzatisi poi tra il nono e il dodicesimo posto (tutti dalla pista e dalle pedane: ad Atene erano stati tre, provenienti invece solo dalla strada, ferma a zero in questo caso). Citiamoli, in ordine sparso: Antonietta Di Martino (alto), Elena Romagnolo (3000 siepi), Chiara Rosa (peso), Giuseppe Gibilisco (asta), Filippo Campioli (alto), Christian Obrist (1500). Un azzurro, proprio Obrist, nuovamente in una finale dei 1500 metri 24 anni dopo il Riccardo Materazzi di Los Angeles 1984 (due nomi, tanto per dare la misura dell'impresa: Franco Arese e Gennaro Di Napoli; non c'erano mai riusciti). Claudio Licciardello ed il suo 45.25 delle nove del mattino, miglior prestazione italiana promesse, secondo tempo italiano di sempre, a soli 6 centesimi dal record di Andrea Barberi. La finale mancata da Libania Grenot per 20 centesimi (che se si fosse corso sui 405 metri, vista la rimonta, sarebbe lì, oggi, a raccontare l'impresa). Fatti, non parole; esattamente come quando si sono elencati i guasti della spedizione.

Passando alla fase interpretativa, vanno sottolineati alcuni aspetti. Primo: Schwazer a parte, al contrario di quanto avvenuto un anno fa a Osaka (quando andarono tutte a segno) le cosiddette "punte" non hanno mantenuto le premesse. In particolare, Andrew Howe e Antonietta Di Martino, vicecampioni del mondo in carica, e finiti stavolta lontano dalle medaglie. Il primo (addirittura fuori dalla finale) perché condizionato dai troppi infortuni patiti in stagione; la seconda, al termine di un'annata fisiologicamente inferiore ad un 2007 fantascientifico. Secondo aspetto da evidenziare: tanti, troppi atleti, per ragioni diverse, hanno raggiunto l'Olimpiade in uno stato di forma incredibilmente non all'altezza, collezionando in qualche caso proprio a Pechino la peggior prestazione stagionale (e qui le responsabilità sono da ripartire equamente tra i tecnici personali e quelli che li hanno avuti sotto controllo, senza riuscire a valutarne o modificarne la condizione, nei raduni preolimpici). Altri atleti, infine (terzo e ultimo punto), hanno dimostrato sul campo una fragilità agonistica sorprendente, che affonda probabilmente le radici in una esperienza troppo "casareccia", da meeting di quartiere. Decisamente incompatibile con il massimo proscenio mondiale. Per loro, un solo rimedio: basta gare "friendly", e via, valigia alla mano, nelle riunioni di seconda serie in giro per l'Europa, come si fa, per esempio, nel tennis (dove nei Challenge ci si scanna ogni giorno, guadagnandosi il posto gratis in albergo con le vittorie sul campo). Non è che tutti debbano andare solo a Zurigo.

Urge una analisi attenta, serena, e da effettuarsi non a caldo. Perché una sterzata va data, senza ombra di discussioni. Tagliando rami secchi (di ogni genere) e lasciando respirare le parti vitali della pianta, che esistono e hanno il diritto di vedere la luce. Per chiudere il cerchio, e lasciando ad altri le analisi politiche (bum! ci vorrebbe Totò col suo immortale "...ma mi faccia il piacere..."), torniamo al contesto: 37 paesi hanno conquistato medaglie a Pechino (46 un anno fa ai Mondiali di Osaka), mentre 61 sono riusciti a piazzare almeno un atleta nei primi otto classificati (66 nel 2007). Riflessione partigiana (dell'atletica): attendiamo (senza ansia) i dati delle altre discipline olimpiche.

m.s.

Nella foto, l'arrivo al traguardo di Alex Schwazer, oro olimpico dei 50km di marcia (Giancarlo Colombo per Omega/FIDAL)

fidal.it

martedì 26 agosto 2008

Correre alle Olimpiadi, una delle più grandi emozioni della mia vita


Ad accoglierlo, una trentina di tifosi del suo fans club, tutti muniti di bandiere tricolori e fischietti. Lui si è fatto attendere come una star, perché l'aereo che l'ha riportato a Venezia era in ritardo di un paio d'ore rispetto alla tabella iniziale di volo. Ma, alla fine, Ruggero Pertile, di ritorno dalle Olimpiadi di Pechino con l'ottimo quindicesimo posto ottenuto nella maratona, ha potuto riabbracciare i suoi tifosi, con in testa Silvia Fattore, sindaco del suo paese, Villanova di Camposampiero e Silvana Santi, direttrice generale di Assindustria Sport.

 

Stanco per il viaggio Pechino-Roma-Venezia ma disteso, lunedì notte «Rero» si è concesso un brindisi con gli amici in un bar nei pressi dell'aeroporto (guarda caso gestito proprio da cinesi, come a voler sentir meno la nostalgia…), e ha subito cominciato a raccontare delle due settimane che ha trascorso nell'ex Celeste Impero. «Ho vissuto una delle più intense emozioni della mia vita. Non c'è solo la gara, c'è tutto quello che l'accompagna, un clima unico. La nostra sede era all'università, perché il villaggio olimpico si poteva raggiungere solo due giorni prima della gara. Appena potevo, però, andavo a visitarlo per incontrare gli atleti delle altre discipline – ha spiegato Pertile – Di Pechino mi ha colpito l'ordine e la pulizia, per le strade non c'era una cartaccia fuori posto. Non abbiamo ovviamente avuto troppo tempo per visitarla, ma un'escursione alla Città Proibita me la sono concessa. Magnifica».

 

Ruggero si è poi soffermato sulla sua gara, chiusa come quarto atleta europeo, recuperando 47 posizioni nella seconda metà del percorso. «Non credo di aver mai terminato una maratona con un finale così buono, di solito arrivato agli ultimi chilometri molto più stanco. Appena entrato allo stadio mi ha accolto l'urlo di mia moglie Chiara: ha gridato talmente forte che mi sono voltato, forse perché non si aspettava che mi presentassi sul rettilineo della pista così presto. Abbiamo trovato molto caldo ma meno afoso del previsto, perché poco prima della gara i cinesi avevano 'fatto piovere' colpendo le nuvole con i loro missili a ioduro d'argento. E comunque credo che in condizioni ideali Wanjiru, il vincitore, avrebbe abbattuto il record del mondo. Della mia prova sono più che soddisfatto e anche Gigliotti, il responsabile del settore maratona, lo è».

 

Adesso Ruggero è chiamato al meritato riposo. Domenica sera sarà però anche lui allo stadio Euganeo, a gustarsi la ventiduesima edizione del Meeting Città di Padova – Trofeo Banca Antonveneta di atletica leggera. «Uno spettacolo che non voglio perdermi». assindustriasport.it

Baldini, ragazzi di oggi tutti obesi


Il futuro del fondo e della maratona italiana e' in salita: i ragazzini di oggi sono tutti obesi. Parola di Stefano Baldini. La partenza da Pechino ha un gusto amaro rispetto a quella da Atene con l'oro. 'Si chiude un ciclo - spiega - ma smetto solo nella maratona. Gigliotti dice che passeranno anni per trovare un mio erede? E' vero. I ragazzini di oggi sono tutti obesi. Senza contare che anche chi ha voglia di far fatica poi deve fare i conti con lo strapotere degli africani'. corrieredellosport.it

Atletica azzurra: un naufragio dove si salva solo la Marcia

Ci siamo presentati a Pechino con una cinquantina di atleti, davvero troppi rispetto alle prospettive e alle ristrettezze cui altre discipline sono state costrette. L'impressione è che, in tempo di elezioni, un favore non si neghi a nessuno, ma, davvero, troppe comparse in maglia azzurra senza nessuna prospettiva erano ai Giochi. Perchè possiamo capire un giovane che deve fare esperienza, ma le Olimpiadi non possono essere viaggio-premio per onesti lavoratori delle piste da nessuna prospettiva. Che, inoltre, puntualmente non si sono migliorati ma hanno vivacchiato, paghi della partecipazione. Invece negli appuntamenti occorre essere messi nelle condizioni di esprimersi sui propri limiti, quali siano! I veri giochi per molti degli azzurri si sono svolti prima di Pechino, nelle estenuati qualificazioni. Alcuni sono arrivati all'appuntamento paghi e scarichi.

L'atletica azzurra vive un momento di media crisi, dovuta a un indubbio calo di vocazioni, all'"africanizzazione" di moltissime compagini anche europee, ma anche al soffocamento di vivai preziosi causa la troppa preponderanza data ai corpi militari, traguardo più che punto di partenza per troppi, rispetto alle società tradizionali.

E poi c'è stata la pessima gestione dei campioni.

I farseschi "casus belli" di Howe e Gibilisco. Il primo, perla rara in un negozio di bigiotteria, non è stato messo in una teca protettiva, preservato nel migliore dei modi per l'appuntamento. Gli è stato permesso di fare un giovanile colpo di testa, quei 200 in coppa Europa che gli hanno pregiudicato, viste le misure, un'occasione fantastica. Il secondo, l'astista abbandonato che ha vissuto per due anni nell'incertezza di un innocente in attesa di giudizio, condannato senza sentenza, salvo poi essere riabilitato completamente ma abbandonato a se stesso. Ha fatto davvero tenerezza l'intervista di Gibilisco dopo il suo splendido ingresso in finale. Ha detto "Io mi sto allenando da solo, nessuno mi dice cosa sto facendo, devo chiedere al primo amico che passa di li qualche consiglio". Ma Petrov è stipendiato dalla Federazioe o no? Se vuol seguire solo la splendida gallina dalle uova d'oro Isynbaeva, lo faccia! Ma uno straccio di allenatore per questo poveretto niente? Che gestione!

Poi certo, le medaglie sono arrivate con l'Oro di Schwazer e il Bronzo di Elisa Rigaudo, da atleti talentuosi e volenterosissimi, in specialità tradizionalmente vincenti. Qualche altra prestazione da togliersi il cappello c'è stata, ma si contano sulla punta delle dita. L'immenso Baldini, la prospettiva Grenot, i grintosi Obrist e Claretti che non tradiscono mai. E la Cusma, sempre vicina al salto di qualità. Mi dimentico qualcosa? Non mi pare, per il resto ci sono state solo delusioni. blogosfere.it

lunedì 25 agosto 2008

I Giochi si concludono con l\'oro di Cammarelle e l\'addio di Baldini

Pechino, cerimonia di Chiusura delle OlimpiadiLui, Roberto Cammarelle da Milano, per evitare di fare la fine delle ragazze della ginnastica ed andare incontro a possibili sorprese dei padroni di casa, per vincere l'ottava medaglia d'oro per l'Italia, nell'ultima gara del programma dei Giochi, ha deciso di strapazzare il cinese Zhlei Zhang.


Lo ha fatto costringendo l'arbitro moldavo Anatoli Kaigorodov a fermare l'irruenza dell'azzurro decretando il ko tecnico, dopo 19" da quando questi aveva assestato un colpo ben preciso in avvio del quarto round.
La vittoria di Cammarelle ha rovinato la festa alla Cina facendole sfumare la conquista della 100ª medaglia d'oro nei Giochi. L'azzurro, allenato da Giulio Coletta e Michele Caldarella, con all'angolo qui Francesco Damiani, stava dominando l'incontro finale dei supermassimi (91 kg) con un netto margine di vantaggio, ma per vincere ha accelerato i ritmi.


Il lombardo fin dalla prima ripresa (6-1) aveva dimostrato la sua superiorità e al momento dell'interruzione del match il risultato era 14-4 in suo favore. La sua è stata la medaglia finale dell'Italia a questi Giochi.
L'ultimo campione olimpico della boxe era stato Giovanni Parisi a Seul 1988.
Cammarelle, 28 anni, è campione del mondo, titolo conquistato a Chicago nel 2007 bissando il successo in Cina nel 2005. Il gigante di Cinisello Balsamo, già bronzo ad Atene 2004, fa parte della Polizia di Stato: mentre era festeggiato a Casa Italia ha bloccato le interviste e si è appartato per rispondere alla chiamata del suo capo, Antonio Manganelli: «Mi ha fatto i complimenti, ha detto di avermi seguito e persino visto tutti i miei match». Cammarelle è irrefrenabile nella sua gioia: «Volevo entrare nella storia e penso di esserci riuscito. Dedico questa medaglia a me stesso e alla mia ragazza Nicoletta. Il mio punto di riferimento è stato Alì, ma il mito per soldi e carriera è Mike Tyson». Il campione non vuole però passare al professionismo: «Resto nei dilettanti e difenderò il Mondiale il prossimo anno a Milano. Poi vorrei ritirarmi, ho una certa età».


L'ADDIO L'ultima gara dell'atletica regala al Kenya quel sogno mai raggiunto: l'oro olimpico nella maratona. Bravissimo Stefano Baldini, l'azzurro con una gara di rimonta ha difeso con onore il titolo vinto ad Atene giungendo 12esimo (secondo degli europei) in 2h13'25" nonostante la stagione non certo delle migliori ed il lieve infortunio patito nell'ultimo allenamento proprio a Pechino.


«Il cuore c'è sempre - ha detto il trentasettenne emiliano - avrei voluto correre molto meglio, ma sono stato condizionato da tanti problemi. E' l'ultima maratona e l'ultima volta in Nazionale: mi sembrava giusto chiudere con la gara che quattro anni fa mi ha regalato la maggiore soddisfazione della mia carriera. In 20 anni di attività ho cercato di dimostrare che con il lavoro e il sacrificio si possono ottenere bei risultati. Continuerò a gareggiare su distanze più corte e a divertirmi. Spero di rimanere nel mio mondo, vedremo con che ruolo».


Anche Ruggero Pertile (15esimo in 2h13'39"): «Più di così non si poteva fare, quelli davanti erano di un altro pianeta. Ho cercato di fare una gara regolare finendo in progressione, speravo di arrivare insieme a Baldini e credo di aver onorato le Olimpiadi in maniera degna» ilsole24ore.com

Medagliere Pechino 2008

MEDAGLIERE
Pos Nazione Oro Argento Bronzo Totale
1 Repubblica Popolare Cinese REPUBBLICA POPOLARE CINESE 51 21 28 100
2 Stati Uniti d'America STATI UNITI D'AMERICA 36 38 36 110
3 Russia RUSSIA 23 21 28 72
4 Gran Bretagna GRAN BRETAGNA 19 13 15 47
5 Germania GERMANIA 16 10 15 41
6 Australia AUSTRALIA 14 15 17 46
7 Corea Sud COREA SUD 13 10 8 31
8 Giappone GIAPPONE 9 6 10 25
9 Italia ITALIA 8 10 10 28
10 Francia FRANCIA 7 16 17 40
11 Ucraina UCRAINA 7 5 15 27
12 Olanda OLANDA 7 5 4 16
13 Giamaica GIAMAICA 6 3 2 11
14 Spagna SPAGNA 5 10 3 18
15 Kenia KENIA 5 5 4 14
16 Bielorussia BIELORUSSIA 4 5 10 19
17 Romania ROMANIA 4 1 3 8
18 Etiopia ETIOPIA 4 1 2 7
19 Canada CANADA 3 9 6 18
20 Polonia POLONIA 3 6 1 10
21 Norvegia NORVEGIA 3 5 2 10
22 Ungheria UNGHERIA 3 5 2 10
23 Brasile BRASILE 3 4 8 15
24 Repubblica Ceca REPUBBLICA CECA 3 3 0 6
25 Slovacchia SLOVACCHIA 3 2 1 6
26 Nuova Zelanda NUOVA ZELANDA 3 1 5 9
27 Georgia GEORGIA 3 0 3 6
28 Cuba CUBA 2 11 11 24
29 Kazakistan KAZAKISTAN 2 4 7 13
30 Danimarca DANIMARCA 2 2 3 7
31 Mongolia MONGOLIA 2 2 0 4
32 Tailandia TAILANDIA 2 2 0 4
33 Repubblica Democratica Popolare di Corea REPUBBLICA DEMOCRATICA POPOLARE DI COREA 2 1 3 6
34 Argentina ARGENTINA 2 0 4 6
35 Svizzera SVIZZERA 2 0 4 6
36 Messico MESSICO 2 0 1 3
37 Turchia TURCHIA 1 4 3 8
38 Zimbabwe ZIMBABWE 1 3 0 4
39 Azerbaijan AZERBAIJAN 1 2 4 7
40 Uzbekistan UZBEKISTAN 1 2 3 6
41 Slovenia SLOVENIA 1 2 2 5
42 Bulgaria BULGARIA 1 1 3 5
43 Indonesia INDONESIA 1 1 3 5
44 Finlandia FINLANDIA 1 1 2 4
45 Lettonia LETTONIA 1 1 1 3
46 Belgio BELGIO 1 1 0 2
47 Estonia ESTONIA 1 1 0 2
48 Portogallo PORTOGALLO 1 1 0 2
49 Repubblica Dominicana REPUBBLICA DOMINICANA 1 1 0 2
50 India INDIA 1 0 2 3
51 Repubblica Islamica dell'Iran REPUBBLICA ISLAMICA DELL'IRAN 1 0 1 2
52 Bahrain BAHRAIN 1 0 0 1
53 Camerun CAMERUN 1 0 0 1
54 Panama PANAMA 1 0 0 1
55 Tunisia TUNISIA 1 0 0 1
56 Svezia SVEZIA 0 4 1 5
57 Croazia CROAZIA 0 2 3 5
58 Lituania LITUANIA 0 2 3 5
59 Grecia GRECIA 0 2 2 4
60 Trinidad e Tobago TRINIDAD E TOBAGO 0 2 0 2
61 Nigeria NIGERIA 0 1 3 4
62 Austria AUSTRIA 0 1 2 3
63 Irlanda IRLANDA 0 1 2 3
64 Serbia SERBIA 0 1 2 3
65 Algeria ALGERIA 0 1 1 2
66 Bahamas BAHAMAS 0 1 1 2
67 Colombia COLOMBIA 0 1 1 2
68 Kirghizistan KIRGHIZISTAN 0 1 1 2
69 Marocco MAROCCO 0 1 1 2
70 Tajikistan TAJIKISTAN 0 1 1 2
71 Chile CHILE 0 1 0 1
72 Ecuador ECUADOR 0 1 0 1
73 Islanda ISLANDA 0 1 0 1
74 Malesia MALESIA 0 1 0 1
75 Singapore SINGAPORE 0 1 0 1
76 Sudafrica SUDAFRICA 0 1 0 1
77 Sudan SUDAN 0 1 0 1
78 Vietnam VIETNAM 0 1 0 1
79 Armenia ARMENIA 0 0 6 6
80 Taipei TAIPEI 0 0 4 4
81 Afghanistan AFGHANISTAN 0 0 1 1
82 Egitto EGITTO 0 0 1 1
83 Israele ISRAELE 0 0 1 1
84 Mauritius MAURITIUS 0 0 1 1
85 Moldavia MOLDAVIA 0 0 1 1
86 Togo TOGO 0 0 1 1
87 Venezuela VENEZUELA 0 0 1 1
88 Albania ALBANIA 0 0 0 0
89 Andorra ANDORRA 0 0 0 0
90 Angola ANGOLA 0 0 0 0
91 Antigua e Barbuda ANTIGUA E BARBUDA 0 0 0 0
92 Antille Olandesi ANTILLE OLANDESI 0 0 0 0
93 Arabia Saudita ARABIA SAUDITA 0 0 0 0
94 Aruba ARUBA 0 0 0 0
95 Bangladesh BANGLADESH 0 0 0 0
96 Barbados BARBADOS 0 0 0 0
97 Belize BELIZE 0 0 0 0
98 Benin BENIN 0 0 0 0
99 Bermuda BERMUDA 0 0 0 0
100 Bhutan BHUTAN 0 0 0 0
101 Bolivia BOLIVIA 0 0 0 0
102 Bosnia e Erzegovina BOSNIA E ERZEGOVINA 0 0 0 0
103 Botswana BOTSWANA 0 0 0 0
104 Brunei Darussalam BRUNEI DARUSSALAM 0 0 0 0
105 Burkina Faso BURKINA FASO 0 0 0 0
106 Burundi BURUNDI 0 0 0 0
107 Cambogia CAMBOGIA 0 0 0 0
108 Capo Verde CAPO VERDE 0 0 0 0
109 Ciad CIAD 0 0 0 0
110 Cipro CIPRO 0 0 0 0
111 Comore COMORE 0 0 0 0
112 Congo CONGO 0 0 0 0
113 Costa d'Avorio COSTA D'AVORIO 0 0 0 0
114 Costa Rica COSTA RICA 0 0 0 0
115 Dominica DOMINICA 0 0 0 0
116 El Salvador EL SALVADOR 0 0 0 0
117 Emirati Arabi Uniti EMIRATI ARABI UNITI 0 0 0 0
118 Eritrea ERITREA 0 0 0 0
119 Figi FIGI 0 0 0 0
120 Filippine FILIPPINE 0 0 0 0
121 Former Yugoslav Republic of Macedonia FORMER YUGOSLAV REPUBLIC OF MACEDONIA 0 0 0 0
122 Gabon GABON 0 0 0 0
123 Gambia GAMBIA 0 0 0 0
124 Ghana GHANA 0 0 0 0
125 Gibouti GIBOUTI 0 0 0 0
126 Giordania GIORDANIA 0 0 0 0
127 Grenada GRENADA 0 0 0 0
128 Guam GUAM 0 0 0 0
129 Guatemala GUATEMALA 0 0 0 0
130 Guinea GUINEA 0 0 0 0
131 Guinea Equatoriale GUINEA EQUATORIALE 0 0 0 0
132 Guinea-Bissau GUINEA-BISSAU 0 0 0 0
133 Guyana GUYANA 0 0 0 0
134 Haiti HAITI 0 0 0 0
135 Honduras HONDURAS 0 0 0 0
136 Hong Kong, Cina HONG KONG, CINA 0 0 0 0
137 Iraq IRAQ 0 0 0 0
138 Isole Cayman ISOLE CAYMAN 0 0 0 0
139 Isole Cook ISOLE COOK 0 0 0 0
140 Isole Salomone ISOLE SALOMONE 0 0 0 0
141 Isole Vergini ISOLE VERGINI 0 0 0 0
142 Isole Vergini Britanniche ISOLE VERGINI BRITANNICHE 0 0 0 0
143 Kiribati KIRIBATI 0 0 0 0
144 Kuwait KUWAIT 0 0 0 0
145 Lesotho LESOTHO 0 0 0 0
146 Libano LIBANO 0 0 0 0
147 Liberia LIBERIA 0 0 0 0
148 Libia LIBIA 0 0 0 0
149 Liechtenstein LIECHTENSTEIN 0 0 0 0
150 Lussemburgo LUSSEMBURGO 0 0 0 0
151 Madagascar MADAGASCAR 0 0 0 0
152 Malawi MALAWI 0 0 0 0
153 Maldive MALDIVE 0 0 0 0
154 Mali MALI 0 0 0 0
155 Malta MALTA 0 0 0 0
156 Mauritania MAURITANIA 0 0 0 0
157 Monaco MONACO 0 0 0 0
158 Montenegro MONTENEGRO 0 0 0 0
159 Mozambico MOZAMBICO 0 0 0 0
160 Myanmar MYANMAR 0 0 0 0
161 Namibia NAMIBIA 0 0 0 0
162 Nauru NAURU 0 0 0 0
163 Nepal NEPAL 0 0 0 0
164 Nicaragua NICARAGUA 0 0 0 0
165 Niger NIGER 0 0 0 0
166 Oman OMAN 0 0 0 0
167 Pakistan PAKISTAN 0 0 0 0
168 Palau PALAU 0 0 0 0
169 Palestina PALESTINA 0 0 0 0
170 Papua New Guinea PAPUA NEW GUINEA 0 0 0 0
171 Paraguay PARAGUAY 0 0 0 0
172 Perù PERù 0 0 0 0
173 Porto Rico PORTO RICO 0 0 0 0
174 Qatar QATAR 0 0 0 0
175 Repubblica Araba Siriana REPUBBLICA ARABA SIRIANA 0 0 0 0
176 Repubblica Centrafricana REPUBBLICA CENTRAFRICANA 0 0 0 0
177 Repubblica Democratica del Congo REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO 0 0 0 0
178 Repubblica Democratica Popolare del Laos REPUBBLICA DEMOCRATICA POPOLARE DEL LAOS 0 0 0 0
179 Ruanda RUANDA 0 0 0 0
180 Saint Kitts e Nevis SAINT KITTS E NEVIS 0 0 0 0
181 Saint Vincent e Grenadine SAINT VINCENT E GRENADINE 0 0 0 0
182 Samoa SAMOA 0 0 0 0
183 Samoa Americane SAMOA AMERICANE 0 0 0 0
184 San Marino SAN MARINO 0 0 0 0
185 Santa Lucia SANTA LUCIA 0 0 0 0
186 São Tomé e Príncipe SãO TOMé E PRíNCIPE 0 0 0 0
187 Senegal SENEGAL 0 0 0 0
188 Seychelles SEYCHELLES 0 0 0 0
189 Sierra Leone SIERRA LEONE 0 0 0 0
190 Somalia SOMALIA 0 0 0 0
191 Sri Lanka SRI LANKA 0 0 0 0
192 Stati Federati di Micronesia STATI FEDERATI DI MICRONESIA 0 0 0 0
193 Suriname SURINAME 0 0 0 0
194 Swaziland SWAZILAND 0 0 0 0
195 Tanzania TANZANIA 0 0 0 0
196 Timor Est TIMOR EST 0 0 0 0
197 Tonga TONGA 0 0 0 0
198 Turkmenistan TURKMENISTAN 0 0 0 0
199 Uganda UGANDA 0 0 0 0
200 Uruguay URUGUAY 0 0 0 0
201 Vanuatu VANUATU 0 0 0 0
202 Yemen YEMEN 0 0 0 0
203 Zambia ZAMBIA 0 0 0 0


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