sabato 12 gennaio 2008

La Jones finisce la sua corsa in carcere.


L'ex velocista dichiarata colpevole lo scorso ottobre è stata condannata venerdì.
Al giudice distrettuale Kenneth Karas, ha chiesto di essere " misericordioso come solo un essere umano può essere".
Ma il giudice ha imposto il massimo, il suo motivo "per la necessità di deterrenza generale e la necessità di promuovere il rispetto per la legge".
Il Giudice Karas ha detto che riteneva necessaria tale sentenza, un messaggio da inviare agli atleti che hanno abusato o abusano di droga e, di conseguenza, trascurano i valori del "duro lavoro, dedizione, il lavoro di squadra e sportività".
"Gli atleti e le società hanno uno status elevato, essi intrattengono, essi ispirano, e cosa più importante, vengono presi come modelli di vita".
Ha poi aggiunto: "Nessuno è al di sopra dell'obbligo giuridico a di dire la verità."
Successivamente al di fuori giudice Jones ha detto: "Io rispetto l'ordine dei giudici, e spero vivamente che la gente impari dai miei errori".
Gli avvocati per la difesa avevano chiesto al giudice di dare all'ex atleta la libertà vigilata o gli arresti domiciliari.
Essendosi già scusata, e rincosegnato le sue cinque medaglie olimpiche, la Jones era stata già punita abbastanza, hanno sostenuto.
La Jones viene condannata a sei mesi di carce­re per falsa testimonianza più due anni di liberta vigilata, durante i quali a sarà tenuta a svolgere 800 ore di servizi per la comunità.
La sua corsa finisce in carcere.

12 gennaio 2008
Gianluca Simei

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