Presentato oggi al Sofitel Luxury Hotel, Media Center della XIV Maratona della Città di Roma, Richard Whitehead: il Pistorius della maratona. Enrico Castrucci, presidente della Maratona di Roma
Proprio per questo motivo, spesso alla partenza delle maratone mi capita di perdere l’equilibrio, spinto dalle migliaia di atleti che nella confusione mi urtano involontariamente.
Dati personali: Nato a Nottingham (Gran Bretagna) il 19 luglio 1976
PRIMATI – MAR: 3h52'58" (Londra 2007) - HALF MAR: 1h38'09" (Silverstone 2008)
Curiosità: È nato senza entrambe le gambe, come il famoso 400ista Pistorius, anche se a differenza di quest’ultimo lui non ha nemmeno il ginocchio – Vive a Nottingham con la fidanzata, con cui sta insieme da 7 anni – Ha una sorella, Sarah, di quattro anni più giovane – Fin da subito i suoi genitori gli hanno fatto praticare numerosi sport per la riabilitazione, in particolare il nuoto – Nella sua vita ha praticato anche molti altri sport, tra cui il cricket e l’hockey per atleti disabili, che si gioca seduti su una specie di slittino spinto da racchette: in questa specialità ha anche indossato la maglia della nazionale alle Paralimpiadi invernali di Torino 2006 – È arrivato alla corsa nel 2004, correndo la sua prima maratona a New York in 5h18’: a spingerlo alla maratona è stata la conoscenza della vicenda di Terry Fox, l’atleta canadese amputato di una gamba e malato di cancro che aveva tentato la grande impresa di attraversare di corsa il Canada, percorrendo 5300 km, ma poi era morto a soli 23 anni – Effettua sei o sette sedute di allenamento alla settimana, correndo circa 80/90 km – In carriera ha corso 8 maratone, oltre ad un paio di ultramaratone nel 2007: una a Cape Town (61 km in 6h13’50”), l’altra, la Comrades Marathon di 89,3 km a Durban (sempre in Sudafrica), chiusa in 9h54’ – In quest’ultima gara ha perso 8 chili, consumando 18mila calorie, il doppio di un maratoneta normale – Nel 2006 ha vinto un premio della BBC come atleta disabile dell’anno – Oltre a correre, lavora come insegnante di ginnastica allo Sport Development Office della contea di Nottingham, insegnando a migliaia di bambini disabili e normodotati i fondamenti dello sport – Sul braccio ha un tatuaggio che dice “Cometh the hour, cometh the men” (che significa più o meno “quando arriva il momento, si vedono i veri uomini”), sul pettorale destro i 5 cerchi olimpici e sulla parte bassa della schiena due angioletti di Raffaello, “che vegliano su di me mentre corro”
Come arriva alla Maratona di Roma: Per sua stessa ammissione, la Maratona di Roma è l’appuntamento principale della sua primavera, quello in cui punta a migliorare il suo personale: l’obiettivo è correre intorno alle3h45’. Quest’anno ha già stabilito il suo primato personale sulla mezza maratona a Silverstone, in una gara che si corre in parte sul circuito automobilistico, con 1h38’09”. Due settimane fa ha affrontato l’impegnativa Maratona del Kilimangiaro in Africa, tra due settimane correrà di nuovo ad Atlanta. Il 13 aprile sarà alla Maratona di Londra, in cui ha anche l’impegno di raccogliere fondi per il Macmillan Cancer Support, un centro di medicina inglese che aiuta a migliorare la vita dei malati di cancro
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