lunedì 24 marzo 2008

Torcia olimpica al via tra le proteste


Parte male, malissimo la marcia di avvicinamento alle Olimpiadi di Pechino. Oggi a Olimpia, sede degli antichi Giochi greci, era in programma la cerimonia di accensione della torcia olimpica. E com’era previsto ci sono state manifestazioni contro la Cina per la repressione della resistenza tibetana. Nel corso dell’evento, trasmesso in diretta nei cinque continenti (ma non in Cina, dove, per evitare problemi, il programma è stato mandato leggermente in differita), alcuni dimostranti hanno provato a penetrare il cordone di poliziotti che proteggeva il palco per rubare la fiaccola, ma sono stati fermati. Un manifestante di 48 anni, a quanto pare di origine tibetana, che portava un cartellone nero su cui al posto dei cinque cerchi erano disegnate cinque manette, ha cercato di aggredire Liu Qi, capo dell’organizzazione delle Olimpiadi cinesi, che stava tenendo un discorso. Anche lui è stato stoppato dalla polizia greca. Liu Qi o non si è accorto di quanto stava accadendo oppure ha fatto finta di niente. Certo, le sue parole sono sembrate paradossali viste le proteste. «La fiamma olimpica - ha detto il dirigente cinese - irradierà luce e felicità, pace e amicizia, speranza e sogni sul popolo cinese e al mondo intero». Visto l’inizio, c’è da pensare che la Marcia della torcia, che durerà cinque mesi, lungi dall’essere motivo di festa per i paesi attraversati, darà invece decine di occasioni per azioni dimostrative a quanti si oppongono al regime di Pechino. E non sempre la polizia sarà in grado di fermare i manifestanti.

LA CERIMONIA - Tornando alla cerimonia, ad accendere la fiaccola, avvenuta con l'ausilio dei raggi del sole riflessi dallo specchio concavo dove la torcia era stata collocata, di fronte al tempio dedicato a Era è stata l’attrice greca Maria Nafpliotou nel ruolo dell’alta sacerdotessa. Il primo tedoforo è stato il vice-campione olimpico di taekwondo Alexandros Nikolaidis. «Esprimo qui il desiderio che il simbolo della torcia sarà riconosciuto da tutti - ha dichiarato il presidente del Cio Jacques Rogge - e che in ogni luogo dove essa passerà possano esserci le giuste condizioni affinché questo simbolo possa risuonare». Anche questa sembra un pia illusione, se è vero che parecchie organizzazioni per la difesa dei diritti umani hanno promesso di far sentire la propria voce contro la Cina e contro lo stesso Comitato Olimpico Internazionale, reo, ad avviso di molti, di non fare nessuna pressione su Pechino perché allenti la morsa repressiva nei confronti degli oppositori politici e delle minoranze etniche.

NUOVE PROTESTE - L'associazione "Reporters senza frontiere" ha reso noto di avere programmato le proteste odierne. «Se la fiamma olimpica è sacrificata, i diritti umani lo sono ancora di più. Non possiamo lasciare che il governo cinese si impossessi della torcia, un simbolo di pace, senza condannare la drammatica situazione dei diritti umani nel paese». Dichiarazioni che fanno chiaramente capire che le dimostrazioni contro Pechino 2008 sono appena all'inizio. Alcuni manifestanti hanno poi cercato di bloccare i tedofori lungo il percorso, quando questi si fermavano. Altri ancora indossavano t-shirt con la scritta "Free Tibet" e un lungo striscione dello stesso tenore è stato appeso a un edificio.
corrieredellosport.it

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