domenica 27 aprile 2008

Correre si ma occhio alle scarpe


Uno dei problemi che affligge coloro che decidono di cominciare a correre è: che scarpe mi metto? Rovistando tra le vecchie scarpe, quasi sempre, se ne trovano un paio da tennis, da pallavolo o semplicemente da ginnastica, ricordo della nostra adolescenza. Si calzano e siamo convinti di aver “trovato la scarpa per i nostri piedi” anche se si trascura un piccolo particolare: i nostri piedi dentro a quelle scarpe dovranno correre o almeno camminare. La scarpa è l’attrezzo più importante del podista! La prima volta può andare bene anche la scarpa da tennis o da ginnastica, ma per continuare è necessario prestare molta attenzione al tipo di calzature da indossare e alle loro caratteristiche.
Esiste una classificazione delle scarpe da corsa che sarà necessario usare come punto di riferimento per essere sicuri di avere ai piedi la scarpa ideale. Una prima suddivisione basata sul peso suddivide le scarpe in: “superleggere” che sono quelle scarpe che non superano mai i 250 grammi, adatte a podisti molto evoluti e leggeri, da usare solo in gare su strada;  “intermedie” quelle che vanno dai 250 grammi ai 320 grammi, adatte a podisti esperti, possono essere usate per la gara da atleti piuttosto pesanti o da principianti leggeri; nelle scarpe “da allenamento” si collocano tutti i modelli di peso superiore ai 300 grammi, ideali per i principianti e per i podisti pesanti. Il prezzo di questi tipi di scarpe si aggira mediamente fra le 150.000 e le 250.000.
Le indicazioni che vi ho fino ad ora fornito non sono ancora sufficienti per scegliere le scarpe più adatte a voi. Dovete infatti sapere qual è il vostro livello di “pronazione”  durante la fase di appoggio del piede durante la corsa. Per pronazione si intende quell’azione di cedimento verso l’interno effettuata dall’arco plantare, nella fase in cui deve sopportare il peso di tutto il corpo; può essere più o meno accentuata per cui si parla di “iperpronazione”, può variare da soggetto a soggetto oppure può addirittura essere assente. Se non c’è pronazione, possiamo rilevare un movimento di “supinazione” per cui il piede tende ad appoggiare maggiormente  verso l’esterno in fase di appoggio, chi ha questo problema consuma le scarpe sul lato esterno, non solo a livello del tallone ma anche nella parte anteriore della calzatura. Se non si rileva né una pronazione, né supinazione, si parla di appoggio “neutro”. La scelta della scarpa non potrà quindi trascendere da questa osservazione che può essere fatta o da un tecnico ortopedico o dallo stesso negoziante di scarpe. In base a tale suddivisione del tipo di appoggio esistono scarpe dotate di “massimo ammortizzamento” per gli atleti con appoggio neutro o in supinazione e scarpe “stabili” per tutti i runner che necessitano di calzature con caratteristiche antipronazione. Per vedere se l’appoggio è in supinazione o in pronazione è necessario osservare l’azione di corsa che può essere eseguita anche su di un tappeto rullante. Un gran numero di ditte costruttrici tendono a fare scarpe antipronazione perché la maggior parte, man non tutta, della popolazione presenta questa caratteristica. Attenzione dunque! Calzare scarpe non adatte al proprio tipo di appoggio è un errore che può provocare dolori ai tendini o ai muscoli degli arti inferiori. La scarpa antipronazione è individuabile controllando la parte interna dell’intersuola che generalmente è colorata di grigio. I primo passo per iniziare a correre è dunque quello scegliere una scarpa il più possibile adatta alle proprie caratteristiche. Alle categorie citate fin qui, alle quali appartengono  tutti i modelli comunemente usati per gli allenamenti e le gare su strada, se ne affiancano altre tre: “donna” o “lady” o ancora “woman” che include calzature studiate specificatamente per rispettare le piccole differenze dell’anatomia del piede femminile e che consiglio a tutte le atlete; le “trail running” per chi ama la corsa in montagna o comunque lontano da terreni asfaltati e infine tutte le scarpe “chiodate” e” specialistiche” che includono modelli per tutte le specialità dell’atletica che si praticano in pista.
Quindi come ben capite la scelta della scarpa per correre non può essere lasciata al caso, né tantomeno può dipendere da fattori prevalentemente estetici, bensì deve essere una scelta accurata e precisa in base alle caratteristiche del proprio piede. Quindi occhio alla scarpa e, … ci rivediamo a correre.

Fulvio Massini training Consultant coordinatore tecnico RW Italia

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