Maratona
I maratoneti stanno concludendo il periodo di preparazione a Saint Moritz. Oggi, era in programma uno degli ultimi lavori per Stefano Baldini, che ha affrontato una serie di 1000 metri in pista, alla ricerca di una maggior brillantezza nell'azione. Tifosi in estasi a bordo campo, quando al campione olimpico si è unito l'uomo che tutta la Svizzera attende, Viktor Rothlin, bronzo mondiale lo scorso anno a Osaka e argento europeo, a Goteborg, proprio alle spalle di uno straordinario Baldini. Un confronto che ha dato nuovi stimoli all'azzurro. "Stefano sta bene - conferma Lucio Gigliotti - è in piena crescita, e questo mi sembra un dato molto significativo. E' chiaro che questo è un altro Baldini, non quello quasi imbattibile di Atene, ma un atleta che ha maturato grandi esperienze e si conosce davvero bene. Abbiamo perso un mese a causa di problemi fisici, anche se adesso posso dire che siamo riusciti a riprendere quasi completamente il tempo perduto. A questo punto andremo una settimana a Rubiera, e poi, prima della gara, ci saranno ancora dodici giorni a Pechino (partenza per la Cina l'11 agosto, ndr). La parola d'ordine in ogni caso è prudenza". Già, perché la gara olimpica sarà qualcosa di completamente diverso dalle mille maratone che si corrono ogni domenica nel mondo. "Bisognerà correre con la testa, senza farsi trascinare dall'entusiasmo, restando sempre freddi in ogni parte della prova. Le condizioni saranno anche peggiori di quelle di Osaka, e le incognite tali e tante che le classifiche finiranno inevitabilmente per risentirne". Il cronometro conterà poco, se è vero - ed è assolutamente vero - che il già citato Rothlin ha vinto il bronzo lo scorso anno con un tempo superiore alle 2h17. Con Baldini vestiranno l'azzurro anche Ottavio Andriani e Ruggero Pertile: "A loro va il merito di averci creduto sempre: non arriveranno a Pechino con un mese di preparazione, ma con un allenamento completo. Se interpreteranno la gara con giudizio, potranno dire la loro". Ultimi test: Baldini sarà in gara domenica sera a Bojano, mentre Ottavio Andriani sarà di scena a Fiuminata. Trea anche le ragazze: Bruna Genovese, Anna Incerti, e Vincenza Sicari: "Stanno tutte bene, anche la Incerti ha recuperato da un problemino avvertito la scorsa settimana. Per loro vale lo stesso discorso fatto per gli uomini: dovranno interpretare la maratona con giudizio, in un contesto tra l'altro tecnicamente meno qualificato di quello maschile".
Marcia
Il pozzo dei desideri azzurro è pronto ad esaudire nuovi sogni. Così dicono gli oracoli, che recitano di almeno un paio di atleti in grandi condizioni di forma. Il primo, il più atteso probabilmente di tutta la squadra italiana, è Alex Schwazer. L'altoatesino, colpito nei giorni scorsi da un grave lutto familiare (la scomparsa del nonno), è atteso dalla gara della possibile consacrazione. Dopo due bronzi mondiali (Helsinki e Osaka), ed il terzo posto nella Coppa del Mondo del maggio scorso a Cheboksary, punta al bersaglio grosso. "Sta lavorando con grande coscienza, come sempre del resto", dice Vittorio Visini, che in questi giorni lo sta scrutando nel raduno di Saluzzo. Con lui, seguito sempre da Sandro Damilano, anche gli altri azzurri Elisa Rigaudo, Diego Cafagna, Giorgio Rubino e Jean Jacques Nkouloukidi. "Sono tutti in buone condizioni: Rubino è in netta crescita, così come la Rigaudo, che mi sembra vicina alla forma migliore. L'obiettivo del settore, non lo nascondiamo, è di portare a casa una medaglia, indipendentemente dal colore, e un paio di finalisti. La storia, la tradizione, la forza di questo gruppo sono una garanzia in questo senso, anche se non possono esistere certezze all'Olimpiade". L'altro asso nella manica è "l'artista" Ivano Brugnetti, l'uomo dall'immensa classe già capace di vincere l'oro olimpico quattro anni fa ad Atene. Tra gli alti e bassi determinati da un estro che è ormai già storia, viaggia a fari spenti verso un nuovo sogno. E' in preparazione nella sua Milano, seguito come un'ombra da Antonio La Torre, e chi lo ha visto riferisce di un'atleta sereno ed in ottime condizioni. Certo, la prova dei 20 chilometri si è arricchita di protagonisti come nessun'altra, nella marcia mondiale; ma Brugnetti può a ragione essere considerato un uomo di primo piano nella caccia alle posizioni di vertice. Completa il gruppo dei selezionati il cinquantista Marco De Luca, il terzo romano (con Rubino e Nkouloukidi, tutti seguiti da Parcesepe) del gruppo, rimasto ad allenarsi nella capitale. Stasera a Saluzzo il gruppo riceverà la visita del presidente federale Franco Arese. Momento propizio per guardarsi negli occhi e capire. Partenza il 6 per gli specialisti dei 20 chilometri e Cafagna; l'11 per gli altri due cinquantisti e la Rigaudo.
Mezzofondo
Uomini e donne della corsa di resistenza in pista si sono ritrovati a Vipiteno, dove esistono condizioni ideali per prepararsi in estate (un'infinità di percorsi, anche sterrati, sono a disposizione di atleti e tecnici). In raduno, fino a domenica, i siepisti Matteo Villani ed Elena Romagnolo, la cinquemilista Silvia Weissteiner, gli specialisti del veloce Christian Obrist (1500 metri) ed Elisa Cusma (800). A fare da portavoce, nella circostanza, il responsabile del prolungato Silvano Danzi: "Siamo molto soddisfatti di come si è svolto questo periodo di preparazione, dove i tecnici hanno potuto lavorare con grande serenità con gli atleti, all'interno di un gruppo molto affiatato. I ragazzi stanno bene, ma certamente non è il caso di fare proclami: vogliamo volare molto basso". L'obiettivo realistico può essere quello di piazzare uno-due atleti in finale, e, compatibilmente con le condizioni climatiche, di avvicinare le migliori prestazioni stagionali o personali. Elisa Cusma è probabilmente l'atleta con il maggior "peso" internazionale, forte anche della finale mondiale indoor conquistata lo scorso marzo; semifinalista mondiale nel 2007 a Osaka, punta ad un ingresso in finale che rinverdirebbe i fasti degli anni '80, quando Gabriella Dorio battagliava (non disdegnando di vincere, come accaduto a Los Angeles 1984) nel miglio metrico e nella mezza distanza con le più forti specialiste dell'est. Elena Romagnolo (doppio record italiano per lei nei 3000 siepi, fino a 9:31.19) è atleta in grande crescita, seppure in una specialità i cui valori assoluti sono ancora tutti da delineare. Silvia Weissteiner ha centrato la finale lo scorso anno a Osaka, e anche se reduce da una stagione attraversata da mille problemi, può mettere sul tavolo tutta la sua esperienza. Ognuna di loro può sognare la finale: riuscire nel compito sarà però durissimo. Matteo Villani ha cercato la partecipazione ai Giochi con grande caparbietà, ed alla fine ha centrato l'obiettivo migliorandosi (in extremis sui tempi di convocazione) fino a 8:21.73; Christian Obrist, frenato da problemi di salute, ha percorso finora un cammino meno felice nella stagione, ma è in crescita, e ha già dimostrato in passato (Osaka) di sapersi destreggiare anche nelle prove più tattiche. Partenza per tutti (a parte Weissteiner, che lascerà l'Italia l'11) il 6 agosto.
m.s.
Nella foto, l'arrivo trionfale ad Atene di Ivano Brugnetti (Giancarlo Colombo per Omega/FIDAL)
fidal.it
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