giovedì 31 luglio 2008

Pechino 2008, Cina conferma censura su internet


I giornalisti in Cina denunciano le restrizioni alla libertà di navigazione in internet. Nonostante le promesse fatte al Comitato Olimpico, secondo i giornalisti, quelli residenti e quelli stranieri, dal paese non si possono visitare i siti della protesta tibetana e quelli di alcuni gruppi cristiani, tra cui il Pontificio istituto missione estere (Pime). Il portavoce del Comitato organizzatore dei Giochi di Pechino, Sun Weide, ha confermato che lacensura sul web resterà anche durante le Olimpiadi. Sun ha sostenuto che solo i siti legati alla setta religiosa del Falun Gong continueranno ad essere censurati perchè l'organizzazione «è proibita» in Cina. Secondo le organizzazioni umanitarie internazionali i seguaci della setta costituiscono il nucleo più numeroso dei circa 25mila detenuti di opinione cinesi. Il Cio ha promesso ieri che «indagherà» sulle denunce dei giornalisti.

Accuse di spionaggio dagli Usa. Grave accusa di un senatore degli Stati Uniti nei confronti della Cina alla vigilia delle Olimpiadi. Il senatore Samuele Brownback, Repubblicano del Kansas ha dichiarato che le autorità cinesi progettano di spiare gli ospiti stranieri che saranno negli alberghi durante le Olimpiadi il mese prossimo a Pechino. Il Senatore ha detto che alcuni avvocati che rappresentano le catene internazionali di alberghi hanno fornito al suo ufficio documenti in cui si ordinava di installare impianti di monitoraggio.

Il sistema. «In sintesi, il governo ha preparato un sistema per essere capace di spiare e ottenere informazioni su ogni ospite degli alberghi dove risiedono persone che si recano in Cina per seguire le Olimpiadi - ha detto Brownback ai giornalisti - Questo vuole dire che giornalisti, famiglie degli atleti, persone che si battono in difesa dei diritti umani, e semplici tifosi, tutti saranno sottoposti ad un controllo di intelligence da parte del Chinese Public Security Bureau».
ilmessaggero.it

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