"Sarà la mia ultima gara e non posso arrivarci nelle condizioni che vorrei. Purtroppo, in questo momento, non sono quello di Atene. Non mi sento bene come mi sentivi quattro anni fa". Le preoccupazioni di Stefano Baldini segnano la vigilia delle star dell'atletica italiana, Alex Schwazer, Elisa Rigaudo e Antonietta Di Martino, chiamate ad arricchire negli ultimi giorni il bilancio della presenza italiana qui.
Il campione olimpionico della maratona è fermo per un piccolo risentimento muscolare al bicipite femorale destro e domani farà un primo test per verificare se sarà in grado di essere al via domenica. "Mi sarebbe piaciuto chiudere con dignità, negli ultimi tempi avevo ritrovato stimoli positivi, ero venuto con un altro spirito che qui si è spento". Un Baldini dimesso come non si era mai visto ("Siamo in cento? Mi do una probabilità su cento di vincere"), che tenterà nei prossimi quattro giorni di trovare, senza forzare, le condizioni per essere presente allo sparo di piazza Tienanmen, un appuntamento al quale non vuole mancare ma per il quale ci devono almeno essere le condizioni minime di non dolore. "Io sono tuttora in forma. Non la perdi con sette giorni di stop. E vi assicuro che il più depresso è il mio allenatore".
Sorridenti invece Alex Schwazer e Antonietta Di Martino, convinti delle loro possibilità, in gare che li vedranno diversamente protagonisti, il marciatore tra i pochi favoriti, la saltatrice alle spalle della Vlasic. La 50km di marcia si disputerà venerdì sul tappeto steso dagli organizzatori in un circuito accanto allo stadio. "Non so chi vincerà, so solo che voglio riuscire a esprimere la mia gara e quello che ho dentro. Poi vedremo quale sarà il risultato" dice Schwazer, che allontana anche da sé il carico di salvatore della patria atletica e che respinge anche le critiche sul suo attendismo in gara che l'anno scorso gli guadagnò solo un bronzo ai Mondiali di Osaka. "Non ho paura di nessuno ma vedremo quali saranno le scelte che dovrò prendere in gara e in quali condizioni si disputerà. E' sempre un'Olimpiade, cosa non facile".
Giovedì sarà al via anche Elisa Rigaudo nella 20 km di marcia, con chance minori di Schwazer ma con la convinzione di avere risolto alcuni problemi, non ultimo quello di un'asma che le è stata diagnosticata di recente e che in passato l'aveva afflitta.
Va a scalare una montagna altissima Antonietta Di Martino, in una gara dove ha avversarie che la sovrastano in altezza fisica e nei risultati della stagione. "Ma per ora mi mancano solo quelli, ho lavorato bene e non sono del tutto convinta che la gara delle altre sia così semplice". La fiducia nasce dai risultati dei salti finora ai mondiali che, a parte lo show dell'Isinbaeva, ha visto risultati ed eliminazioni a sorpresa o misure non esaltanti. Anche lei va in pista giovedì. "Non so quanto valgo, dovremo fare 1,96 in qualificazione alle 10 di mattina. D'istinto penso che tutto sarà possibile e che il risultato della gara non è scontato".
Se lo augura anche l'atletica italiana dei Licciardello, della Grenot, della Romagnolo, di tutti quelli che hanno dato e danno segnali di risveglio che che non hanno portato medaglie. Il resto della squadra ha bisogno della vitalità delle star. repubblica.it
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