IL RAMMARICO - «L'argento è l'argento, ma l'oro è un'altra cosa». Queste le prime parole, pronunciate ai microfoni della Rai, da Davide Rebellin, dopo l'argento conquistato nella prova su strada di ciclismo dei Giochi di Pechino. «Purtroppo - ha ammesso l'azzurro - negli ultimi km avevo un po' di crampi alle gambe e non ho potuto spingere a tutta come avrei voluto. Oggi, comunque, Sanchez era molto forte, perché ogni volta che scattava nel finale prendeva sempre un po' di vantaggio». Rebellin non ha nulla da rimproverarsi, pensa di non avere sbagliato niente. «Ho scelto i tempi giusti per la volata - ha concluso - ma sono stato preceduto di poco da un avversario più forte. Ringrazio i compagni, ognuno ha fatto il proprio dovere: di secondi posti ne ho ottenuto tanti nella mia carriera, questo è il più bello. Conquistare un argento olimpico nel giorno del mio 37° compleanno è oltremodo soddisfacente».
LA DELUSIONE - «In me c'è amarezza perchè noi siamo l'Italia e corriamo sempre per l'oro». L'ho ha detto il commissario tecnico della nazionale Franco Ballerini commentando l'argento conquistato da Davide Rebellin ai Giochi di Pechino nella prova individuale di ciclismo. «Noi cerchiamo sempre il massimo, oggi è arrivato l'argento e alla fine devo dire che è comunque una bella medaglia e che mi fa essere anche contento, ma ripeto, un po' di amarezza c'è». Ballerini ha poi spiegato la fase finale della corsa dicendo che «Bettini stava bene ma era sorvegliatissimo e, sull'ultimo attacco, durante l'inizio dell'ultimo giro del circuito Davide è stato bravissimo a cogliere l'attimo e ad arrivare alla medaglia».
PETRUCCI SODDISFATTO - «Complimenti a Rebellin, ha fatto una corsa straordinaria». Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, ha commentato così l'argento di Davide Rebellin: «Nel giorno del suo compleanno (37 anni, ndr) ha fatto lui un regalo a noi. Un argento alle Olimpiadi è un risultato straordinario». «L'Italia, insieme alla Spagna, ha comandato tutta la gara - ha continuato Petrucci - Complimenti a tutta la squadra e al tecnico che non fallisce mai».
BETTINI AMARO - «Ho sbagliato a controllare Valverde e così ho finito per cadere nella sua trappola. Lui è sempre stato a ruota e questo non mi ha permesso di fare la mia corsa, ma con la gamba che avevo dovevo pensare solo a me, senza preoccuparmi degli altri». Lo ha detto il campione olimpico di Atene Paolo Bettini al termine della gara di Pechino. «Sono felice per Davide - ha poi aggiunto il "grillo", piazzatosi 18° - perché dopo tutto il lavoro che aveva fatto per me a Salisburgo e a Stoccarda si meritava questa possibilità. Ma io non sono contento di come è andata la corsa. Gli accordi erano che io dovevo marcare Valverde e Davide Sanchez, ma forse per me sarebbe stato meglio che avessi fatto una corsa seguendo la mia gamba».
BRONZO PER CANCELLARA - A 10 km dall'arrivo Rebellin, Schleck e Sanchez hanno formato un terzetto affiatato che non ha permesso agli inseguitori di rientrare in maniera decisa. Solo sul finire il trio è stato riagguantato dagli inseguitori guidati da un Cancellara in stato di grazia che, con un bel colpo di reni, ha conquistato la medaglia di bronzo. Questo l'ordine d'arrivo della prova in linea maschile delle Olimpiadi di Pechino (245,4 km): 1) Samuel Sanchez Gonzales (Spa) in 6h23'49" alla media di 38,362 km/h; 2) DAVIDE REBELLIN st; 3) Fabian Cancellara (Svi) st; 4) Kolobnev (Rus) st; 5) A. Schleck (Lus) st; 6) Rogers (Aus) st; 7) Botero (Col) a 12"; 8) Aerts (Bel) st; 9) Barry (Can) a 16"; 10) Gesink (Ola) a 18"; 13) Valverde (Spa) a 22"; 15) Evans (Aus) st; 18) BETTINI a 35"; 50) PELLIZOTTI a 7'17"; 63) BRUSEGHIN a 10'37". Ritirato NIBALI.
Francesco Tanilli corrieredellosport.it
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