martedì 30 settembre 2008

Internazionale, Gebre rilancia a suon di primato

La stagione delle maratone autunnali non poteva iniziare con un risultato più clamoroso, quello ottenuto nella mattinata berlinese di domenica da Haile Gebrselassie, un atleta sempre più incastonato nell’olimpo dei grandissimi nella storia dell’atletica leggera. 

Un altro muro abbattuto 

Haile Gebrselassie ha abitutato a tutto in 18 anni di carriera, ma erano in pochi a scommettere che sarebbe riuscito a migliorare ancora il primato del mondo della maratona. Invece l'etiope ha scelto un palco a lui congeniale, Berlino, dove già la scorsa stagione aveva stabilito il record in 2:04:26.  

C'è riuscito scendendo per la prima volta nella storia sotto il muro delle due ore e quattro minuti, seppur per un solo secondo (2:03:59), e deve ringraziare la perfetta autostrada che hanno preparato per lui pacemaker di grandissimo livello come Abel Kirui, una più saggia distribuzione delle risorse rispetto al fallito tentativo di Dubai ad inizio anno, e le condizioni atmosferiche, vicino alla percezione dell'ideale.

Il gruppo di testa di metà gara, Gebre e quattro kenyani, è transitato a metà chilometraggio in 1:02:04, venticinque secondi in vantaggio su quanto fatto nella tabella del primato da abbattere. Alla fine il rivale più insidioso si è rivelato James Kipsang Kwambai, un recente passato di roadracer in Italia, che si è migliorato di quasi cinque minuti concludendo in un mostruoso 2:05:36. 

A Berlino abbattere muri storici è pratica consolidata. Dopo quello della libertà, che ha cambiato la storia, anche nello sport, e nella fattispecie nella maratona, i limiti simbolici vengono cancellati. Paul Tergat fu il primo a trionfare cinque anni orsono sotto le due ore e cinque minuti. Adesso Gebrselassie ha tolto i sigilli ad un altra barriera ritenuta un tempo insuperabile.

Alla terza vittoria a Berlino, l'etiope ora pensa di allungare la carriera ancora per otto anni.  Che l'impresa fosse possibile si è capito dopo un terzo di gara. Al ventesimo chilometro Gebrselassie è transitato in 58:50 (59:11 quando corse in 2:04:26), ai 25 chilometri in 1:13:41 (1:14:06), al trentesimo in 1:28:27 (trenta secondi meglio), al trentacinquesimo in 1:43:05 (1:43:40). Poi ha allungato, e per Kwambai non c'è stato niente da fare, fino ad accumulare un ritardo di circa un minuto e mezzo.  

Mikitenko, rimpianto olimpico 

La tedesca ha stabilito un grandioso primato nazionale, seconda di ogni tempo tra le europee, in 2:19:19, mancando curiosamente il primato della corsa, che è di Mizuki Noguchi con 2:19:12. In grandissima condizione in primavera, l'ex-kazaka aveva sbaragliato il campo nella Flora London Marathon di aprile, per poi esser costretta a rinunciare all'appuntamento olimpico per un infortunio. La Mikitenko corre a passettini, con alte frequenze, tutto il contrario della seconda classificata, l'etiope Magarsa Assale Tafa (2:21:31, un tempone), che ciabatta in modo dispendioso ma efficace. In estate ha gareggiato anche in Sardegna, imponendosi nella corsa di Gonnesa.  

Allo stadio in Oriente 

Nemmeno il tempo di dichiarare chiusa la stagione in pista che Haile Gebrselassie annunciava a Berlino l'intento di migliorare il suo primato del mondo, come è riuscito a fare domenica mattina. La chiusura della stagione 2008 è racchiusa in due meeting disputati in Oriente, Kawasaki (in Giappone) e Daegu (Corea, nell'impianto che ospiterà i Campionati del Mondo tra tre anni).  

A Daegu Yelena Isinbayeva ha vinto la gara con 4.60, mentre Nesta Carter e Brian Dzingai sono stati gli atleti che sono andati più vicino agli standard migliori (10.08 sui cento metri per il giamaicano, 10.19 e 20.28 per l'africano). Nei lanci 84.43 di Jarvenpaa, nei salti 6.65 della Lebedeva. A Kawasaki festa nella festa, per l'addio alle competizioni di Nobuharu Asahara, il miglior centista giapponese di ogni tempo per qualità, regolarità e longevità. Al suo passo d'addio anche un ospite d'eccezione, Usain Bolt. Tra i migliori risultati del Supermeet giapponese l'81.02 di Koji Murofushi nel martello (secondo l'ungherese Pars con 80.67). Tatyana Lebedeva ha saltato 6.81, il giovane inglese Aikines-Aryeetey (10.10 a Rieti) ha vinto i 100 metri in 10.19. 

Saga del mezzofondo 

Via alle corse autunnali in pista in Giappone: a Yamagata ottimo diecimila per i soliti kenyani che qui vivono e si allenano per gran parte della stagione: Josphat Ndambiri Muchiri ha vinto venerdì scorso in 27:35.35, precedendo Martin Irungu Mathati (27:37.59) e Joseph Gitau (27:58.09). Stessa musica nei diecimila femminili, dove il successo è andato a Evelyne Wambui in 31:14.08. Damigelle d'onore Julia Mombi e Philes Ongori, anche loro sotto i trentadue minuti. 

Hartwig stop 

Fine della carriera anche per Jeff Hartwig, salutato da cinquemila persone all'ultima apparizione nella gara di salti in piazza di Aachen, in Germania. 41 anni, Hartwig lascia con un argento mondiale indoor e due partecipazioni olimpiche. Il suo 6.03 è stato primato statunitense prima dell'avvento di Brad Walker. Per chi lascia c'è chi ritorna: si tratta dell'algerino Djabir Said Guerni, iridato a Parigi 2003 sugli 800 metri, che a due anni dall'abbandono dell'attività ha deciso di tornare in pista. 

Le altre maratone 

A Toronto successo del kenyano Kenneth Mburu Mungara in 2:11:01, mentre l'etiope Seboka ha vinto la maratona femminile in 2:29:06. A Ginevra l'etiope di casa Eticha (ci vive e ci si allena)  si è imposto per la quarta volta in 2:14:23. Successi etiopi anche a Varsavia, grazie al 2:11:50 del ventenne Shumye, ed a Saragozza (Rege primo in 2:13:25). 

Altre distanze su strada 

Nella mezza maratona di Lisbona (ce n'è un'altra in primavera, più prestigiosa), successi kenyan9 con Rita Jeptoo Sitienei (1:09:48) e Silas Sang (1:01:26). Nell'ottimo cast allestito dagli organizzatori anche Paul Tergat (secondo in 1:01:33) ed il marocchino due volte iridato di maratona e recente argento olimpico Gharib (1:02:17).  

Febbre da TV 

Dopo Breaux Greer, giavellottista autore di una stagione negativa, un'altro personaggio dell'atletica statunitense approda ad un reality show: si tratta di Crystal Cox, sprinter-quattrocentista con un personale di 50.52 sul giro di pista, che sarà tra i protagonisti del programma "Survivor". 

Marco Buccellato

fidal.it

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