Il 18 e 19 ottobre prossimi si disputeranno in Corea i campionati mondiali di 24 ore, una specialità dell'ultramaratona. Tra gli otto convocati spicca la presenza di ben tre atleti bergamaschi: Marco Baggi, Eugenio Cornolti e Mario Pirotta, il primo appartenente alla Società ASD Fo' di Pe, mentre gli altri atleti sono tesserati per la società ASD Runners Bergamo. La presenza massiccia di atleti bergamaschi nella disciplina dell'ultramaratona, specialità relativamente nuova, ha radici lontane. Ricordo che già nel 1970 il record della "24 ore" apparteneva al bergamasco Rino Lavelli (che lo migliorò nel 1976). Questa gara, o meglio questa gara solitaria, veniva indicata semplicemente come "corsa di lunga distanza" e non erano molti gli atleti che volevano impegnarsi in una prova così massacrante, ma allo stesso tempo così ricca di fascino, di sfida contro se stessi, soprattutto allora. Rino ricorda che il tentativo di record fu fatto sulla pista dello stadio di Bergamo (pista ora scomparsao a seguito dell'ampliamento delle tribune), davanti ad un numeroso pubblico, per "premiare" la sua società sportiva di allora. Negli anni 90 la scena è ad appannaggio di due altri bergamaschi (beh, uno bergamasco di adozione!): Lucio Bazzana e Antonio Mazzeo. Si può tranquillamente affermare che i due sono stati tra i principali artefici del passaggio pionieristico della "gara di lunga distanza" alla più moderna "ultramaratona". Sono indubbiamente stati tra i primi ad interpretare le gare con uno spirito "professionistico": tipologia di allenamenti mirata, alimentazione adeguata al tipo di sforzo. In questo campo sono stati tra i pionieri. Si può sostenere che gran merito dell'esplosione successiva della disciplina sia certamente da attribuire ad Antonio e Lucio (per inciso, faccio presente che Lucio ha recentemente portato a termine la massacrante Sparta Atene gara di 246 km, nel tempo di 32h 00' 41", gara che ha visto l'abbandono del 50% dei partenti!). Sia Bazzana che Mazzeo sono stati convocati più volte in Nazionale, vincendo anche numerose medaglie. Le imprese, ma soprattutto l'entusiasmo che si evince dai racconti delle loro gare, ha fatto sì che altri seguissero le loro orme. Non è certo un caso che i convocati di quest'anno siano stati, o siano, compagni di squadra dei due capifila. Baggi, Cornolti e Pirotta andranno ai mondiali non certo come comprimari. Preparazione diverse per loro, ma finalizzate a risultati di grande prestigio, soprattutto in un' ottica di squadra. Cornolti ("la matricola"), nella prima parte dell'anno ha disputato, con buoni risultati, due gare di "24 ore" ed in questa ultima parte di stagione ha voluto "velocizzarsi" disputando sempre gare di ultramaratona, ma che gli consentivano di tenere andature più veloci ("6 ore" e "100 km"), Baggi ("la certezza") e Pirotta ("il veterano") quest'anno non hanno disputato gare di "24 ore", preferendo non logorarsi (forse perché avevano la sicurezza della partecipazione ai campionati mondiali) in questa gara che mi dicono sia impegnativa non solo a "livello fisico", ma anche a "livello mentale". D'altro canto le distanze percorse, in una 24 ore, lo scorso anno (curiosamente molto vicine: 232669 metri per Marco e 232360 metri per Mario; se avessero corso in pista avrebbero percorso lo stesso numero di giri completi) giustificano ampiamente la loro convocazione in nazionale. Gli atleti bergamaschi che vestiranno la maglia della Nazionale rappresentano il presente e, data la loro età, anche il futuro prossimo, ma non devono certo dormire sugli allori. Il futuro, forse un po' più remoto (?) nel modo "ultramaratona" bergamasco ha il nome di Luca Sala (già nazionale lo sorso anno in Canada). Quest'anno ha iniziato in modo un po' in sordina, certamente per la giovane età che gli ha fatto commettere, a mio giudizio, alcuni errori dovuti alla troppa generosità in gara: inizi di gara molto brillanti, ma, complice anche qualche infortunio, seguiti da ritiri, che hanno causato alcuni problemi, più che altro psicologici, rendendolo insicuro in gara. Luca ultimamente ha dimostrato di aver brillantemente superato questi problemi, giungendo secondo nella 24 ore disputata in Svizzera con un ottimo risultato chilometrico! (211 km). Per concludere voglio fare augurare a tutti i nostri rappresentati della 24 ore "buona fortuna!". Di Fausto "sir marathon" Dellapiana ASD Runners Bergamo |
giovedì 9 ottobre 2008
Terra bergamasca, terra di ultramaratoneti
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