60 METRI UOMINI
Eliminati in semifinale sia Simone Collio che Fabio Cerutti. Collio è terminato sesto nella prima delle tre semifinali, correndo in 6.74. Cerutti è giunto sesto nella seconda semifinale, chiusa in 6.69. Nella gara di Collio, si impone il britannico Dwain Chambers in 6.55, davanti al nigeriano Uche (6.65); allo start Chambers dà l'impressione di partire anticipatamente, sensazione però smentita dai tempi di reazione, che gli attribuiscono un regolare 0.134; in ogni caso, tutto il lato destro del fronte di partenza sembra muoversi in netto ritardo, assai più lentamente di quello sinistro. Un'anomalia, soprattutto a questi livelli. Collio viene addirittura cronometrato allo sparo in un improbabile 0.250, crono incompatibile con una buona prestazione sui 60 metri. Cerutti corre senza infamia e senza lode: start nella norma (0.146), fase di accelerazione e di lanciato prive di sussulti, per un 6.69 che non soddisfa il piemontese. Fasuba vola sulla pista valenciana: il suo 6.51 (nella terza semifinale) è la miglior prestazione mondiale dell'anno. "Sono partito male, non capisco cosa sia successo, ma comunque non c'ero, inutile girarci intorno", l'amaro commento di Collio. "Tre giorni di influenza mi hamnno messo KO: ho perso tre chili, e certamente queste non sono le condizioni per correre un Mondiale". Cerutti non salva la sua prova: "No, sono deluso. Non sono questi i tempi che penso di valere, l'infortunio di febbraio ha condizionato tutta la mia stagione".
800 METRI DONNE
Elisa Cusma mette in campo tutta l'autorevolezza conquistata in questi due ultimi anni per staccare il biglietto per le semifinali. L'azzurra guida dallo start, transitando in 1:01.56 a metà percorso. La tallona dall'esterno l'australiana Tamsyn Lewis, che la sorpassa ai 600 metri (1:32.00). Nell'ultimo giro però la Cusma rinviene, superando l'avversaria nel rettilineo opposto a quello d'arrivo e chiudendo in un buon 2:01.62 (29.62 nell'ultima tornata, senza troppo impegno nella retta finale). "Credo di aver corso proprio bene - le parole della portacolori dell'Esercito - non riesco a star dietro, dove si prendono spinte, strattoni, preferisco mettermi davanti, dove tra l'altro riesco anche a controllare meglio. Ho fatto anche un buon finale, e questo mi soddisfa, perché così la smetteranno di dire che finisco piano! No, scherzi a parte, sento di stare proprio bene: domani, in semifinale, dovrò cercare di correre nello stesso modo, anche se sarà durissima riuscire a passare il turno e approdare in finale".
800 METRI UOMINI
Lukas Rifeser non dispiace, ed è bravo anche ad approfittare della sorte che gli sorride. Quarto nella sua batteria (1:49.51), quando è in attesa di capire se riuscirà o meno a passare il turno grazie ai ripescaggi, accanto al suo nome, sullo schermo dell'informatica, compare una bella "Q" maiuscola. E' la dote per la squalifica di due avversari, Kiplagat (Kenya) e Bangoura (Guinea), che lo proietta al secondo posto finale. In corsa l'altoatesino aveva finito al centro del plotone, dopo essere riuscito a districarsi bene nel gioco dei sorpassi, e mancando solo di un pizzico di combattività nella retta finale. Lo rivedremo domani, in semifinale (salvo ricorsi, è chiaro).
TRIPLO UOMINI
Una delle notizie più belle della giornata la regala Fabrizio Donato, qualificato alla finale del triplo al primo tentativo, con un 16,96 che riscatta l'azzurro dopo diversi appuntamenti internazionali falliti nel corso delle ultime stagioni (in più di un'occasione in malo modo). L'azione di rincorsa sembra - ma forse è solo un'impressione - meno fuoriosa del solito, meno cattiva, più morbida. Ne viene fuori uno stacco ben calibrato ed un'azione dinamica ma allo stesso tempo assai equlibrata. Il responso del misuratore fa sorridere: 16,96, esattamente un centimetro in più di quanto richiesto per l'ammissione alla finale. "Non so che dire, è una bella sensazione - le parole di un Donato finalmente sorridente - non mi era mai capitato così, alla prima prova. In realtà non sono stupito, perché credo di valere queste misure, e credo di valerle sempre. Solo che in passato ho faticato ad ottenerle, mentre oggi tutto è venuto semplice. Sono stato in dubbio se venire qui o meno: alla fine ho scelto perché a genova, tra il 17,06 e qualche buon nullo collezionato, ho capito di poter fare una buona figura. Spero di tornare a casa ancora più contento di così". Per lui, l'appuntamento è con la finale di domenica pomeriggio.
GETTO DEL PESO UOMINI
Prima medaglia d'oro dei campionati per Christian Cantwell, che supera il rivale - e connazionale - Reese Hoffa (21,77 contro 21,20) al termine di una finale avvincente. La serie del vincitore è notevolissima (21,14; 21,19; 21,59; N; 21,77; 21,69), e impreziosisce il successo del gigante statunitense. Terzo posto per il polacco Majewksi, 20.93.
m.s.
Eliminati in semifinale sia Simone Collio che Fabio Cerutti. Collio è terminato sesto nella prima delle tre semifinali, correndo in 6.74. Cerutti è giunto sesto nella seconda semifinale, chiusa in 6.69. Nella gara di Collio, si impone il britannico Dwain Chambers in 6.55, davanti al nigeriano Uche (6.65); allo start Chambers dà l'impressione di partire anticipatamente, sensazione però smentita dai tempi di reazione, che gli attribuiscono un regolare 0.134; in ogni caso, tutto il lato destro del fronte di partenza sembra muoversi in netto ritardo, assai più lentamente di quello sinistro. Un'anomalia, soprattutto a questi livelli. Collio viene addirittura cronometrato allo sparo in un improbabile 0.250, crono incompatibile con una buona prestazione sui 60 metri. Cerutti corre senza infamia e senza lode: start nella norma (0.146), fase di accelerazione e di lanciato prive di sussulti, per un 6.69 che non soddisfa il piemontese. Fasuba vola sulla pista valenciana: il suo 6.51 (nella terza semifinale) è la miglior prestazione mondiale dell'anno. "Sono partito male, non capisco cosa sia successo, ma comunque non c'ero, inutile girarci intorno", l'amaro commento di Collio. "Tre giorni di influenza mi hamnno messo KO: ho perso tre chili, e certamente queste non sono le condizioni per correre un Mondiale". Cerutti non salva la sua prova: "No, sono deluso. Non sono questi i tempi che penso di valere, l'infortunio di febbraio ha condizionato tutta la mia stagione".
800 METRI DONNE
Elisa Cusma mette in campo tutta l'autorevolezza conquistata in questi due ultimi anni per staccare il biglietto per le semifinali. L'azzurra guida dallo start, transitando in 1:01.56 a metà percorso. La tallona dall'esterno l'australiana Tamsyn Lewis, che la sorpassa ai 600 metri (1:32.00). Nell'ultimo giro però la Cusma rinviene, superando l'avversaria nel rettilineo opposto a quello d'arrivo e chiudendo in un buon 2:01.62 (29.62 nell'ultima tornata, senza troppo impegno nella retta finale). "Credo di aver corso proprio bene - le parole della portacolori dell'Esercito - non riesco a star dietro, dove si prendono spinte, strattoni, preferisco mettermi davanti, dove tra l'altro riesco anche a controllare meglio. Ho fatto anche un buon finale, e questo mi soddisfa, perché così la smetteranno di dire che finisco piano! No, scherzi a parte, sento di stare proprio bene: domani, in semifinale, dovrò cercare di correre nello stesso modo, anche se sarà durissima riuscire a passare il turno e approdare in finale".
800 METRI UOMINI
Lukas Rifeser non dispiace, ed è bravo anche ad approfittare della sorte che gli sorride. Quarto nella sua batteria (1:49.51), quando è in attesa di capire se riuscirà o meno a passare il turno grazie ai ripescaggi, accanto al suo nome, sullo schermo dell'informatica, compare una bella "Q" maiuscola. E' la dote per la squalifica di due avversari, Kiplagat (Kenya) e Bangoura (Guinea), che lo proietta al secondo posto finale. In corsa l'altoatesino aveva finito al centro del plotone, dopo essere riuscito a districarsi bene nel gioco dei sorpassi, e mancando solo di un pizzico di combattività nella retta finale. Lo rivedremo domani, in semifinale (salvo ricorsi, è chiaro).
TRIPLO UOMINI
Una delle notizie più belle della giornata la regala Fabrizio Donato, qualificato alla finale del triplo al primo tentativo, con un 16,96 che riscatta l'azzurro dopo diversi appuntamenti internazionali falliti nel corso delle ultime stagioni (in più di un'occasione in malo modo). L'azione di rincorsa sembra - ma forse è solo un'impressione - meno fuoriosa del solito, meno cattiva, più morbida. Ne viene fuori uno stacco ben calibrato ed un'azione dinamica ma allo stesso tempo assai equlibrata. Il responso del misuratore fa sorridere: 16,96, esattamente un centimetro in più di quanto richiesto per l'ammissione alla finale. "Non so che dire, è una bella sensazione - le parole di un Donato finalmente sorridente - non mi era mai capitato così, alla prima prova. In realtà non sono stupito, perché credo di valere queste misure, e credo di valerle sempre. Solo che in passato ho faticato ad ottenerle, mentre oggi tutto è venuto semplice. Sono stato in dubbio se venire qui o meno: alla fine ho scelto perché a genova, tra il 17,06 e qualche buon nullo collezionato, ho capito di poter fare una buona figura. Spero di tornare a casa ancora più contento di così". Per lui, l'appuntamento è con la finale di domenica pomeriggio.
GETTO DEL PESO UOMINI
Prima medaglia d'oro dei campionati per Christian Cantwell, che supera il rivale - e connazionale - Reese Hoffa (21,77 contro 21,20) al termine di una finale avvincente. La serie del vincitore è notevolissima (21,14; 21,19; 21,59; N; 21,77; 21,69), e impreziosisce il successo del gigante statunitense. Terzo posto per il polacco Majewksi, 20.93.
m.s.
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