60HS DONNE
Comincia nel migliore dei modi per l'Italia la seconda giornata dei Campionati del Mondo indoor. Micol Cattaneo ha ottenuto la qualificazione al secondo turno dei 60hs chiudendo al secondo posto la batteria, corsa in 8.02, primato personale a soli cinque centesimi dal record italiano di Carla Tuzzi (datato 1994). Gran partenza - finalmente - per l'azzurra, che ha trovato subito il ritmo tra le barriere, e alla fine si è piazzata alle spalle della cubana Tejeda (7.93) e davanti alla statunitense Davis (stesso tempo dell'italiana, 8.02). "Sì, mi sono proprio piaciuta - il commento di una raggiante Cattaneo - anche nella parte finale, ho trovato la cattiveria giusta, ci ho creduto ed è arrivato il personale. Sono in buone condizioni, oggi pomeriggio spero di ripetermi. Il record italiano? Posso solo sperare". per la cronaca, l'8.02 della Cattaneo è il sesto tempo di qualificazione alle semifinali del pomeriggio (ore 18.10); guida la spagnola Onyia, con 7.84.
PESO DONNE
Ce la fa Chiara, all'ultimo lancio; mentre Assunta, rimasta nelle otto fino all'ultimo turno, va fuori per otto centimetri. Una azzurra nella finale del peso: è Chiara Rosa, sesta dopo le qualificazioni con 18,38 (serie: 18,19; 17,86; 18,38). La Legnante si ferma a 18,24 (serie: 18,24; N; N), e la sua eliminazione diventa anche l'esito di una sfida fratricida, con un'azzurra che contibuisce ad eliminare l'altra. "Purtroppo non riusciamo ad avanzare in coppia - commenta Chiara Rosa -, lo scorso anno è toccato a me, questa volta tocca a lei. Spero che alla prossima occasione, magari a Pechino, ci si riesca entrambe. Devo dire la verità: adesso sono distrutta, è stata una qualificazione difficilissima, la peggiore di sempre, sia dal punto di vista fisico che mentale. Dovrò cercare di recuperare energie per la finale di domani, e so già che non sarà facile. Mi consola vedermi in questo gruppo di finaliste, che è davvero qualificato. E' una bella spinta per il futuro". Miglior lancio di qualificazione per la neozelandese Valeri Vili, il 19,72 del record continentale dell'Oceania; ma va detto che da lei in poi, siamo al di sotto dei 19 metri. La gara è apertissima.
ALTO DONNE
Eliminata, con un pizzico di mala sorte, anche Antonietta Di Martino. Per lei non è bastato l'1,93 ottenuto in qualificazione. A risultare decisivo, alla fine, è un maledetto errore alla quota d'entrata di 1m81, quella per certi versi di riscaldamento: l'1,93 finale, infatti, seppure ottenuto al secondo tentativo, avrebbe messo la salernitana a pari merito con la statunitense Acuff e la russa Savchenko, autrici di una prestazione identica (dall'1,81 in avanti), e classificate all'ottavo posto, l'ultimo utile per l'ammissione alla finale. A giochi praticamente fatti, la vice campionessa del mondo è andata in pedana per l'ultima prova sull'1,96 della possibile qualificazione, ma ha fallito di un soffio. "Purtroppo è andata così - le parole di una Di Martino delusa ma non amareggiata -, non sono riuscita ad effettuare la rincorsa come avrei voluto e dovuto, e questo è il frutto del fatto che, come sanno tutti, non ho preparato i Mondiali. L'errore a 1,81 ha una sua spiegazione, anche se non cerco scuse: sono stati tolti i segni di riferimenti sulla pedana, e mi sono trovata senza punti di riferimento. E' sccesso anche ad altre atlete (tipo la Vlasic, che ha fallito la prima prova a 1,93, ndr), ma in ogni caso questo non toglie il fatto che avrei dovuto farcela lo stesso. Adesso starò ferma una settimana, poi ricomincerò la mia preparazione per la stagione all'aperto. No, non sono preoccupata: se anche fossi arrivata in finale, non credo che le cose sarebbero andate diversamente. Non sono ancora pronta, al contrario di molte delle altre che sono venute qui preparate. Io ho scelto di esserci per fare un break nella lunga preparazione invernale, avevo bisogno di tornare in pedana, e credo sia stata un'esperienza utile". In sei hanno superato l'1,96 di ammissione, ma le uniche a farcela senza nessun errore sono state tutte la spagnola Ruth Beitia, e la kazaka Marina Aitova. Errori per tutte le altre, comprese le favorite Vlasic, Slesarenko e Friedrich.
m.s.
Nella foto in alto, Antonietta Di Martino; in basso, Micol Cattaneo e Chiara Rosa (Giancarlo Colombo per Omega/FIDAL)
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