La ÅF Golden League, come ha spiegato Anna Riccardi, membro italiano del Consiglio della Iaaf “è per il nostro organismo molto importante, tanto più nell’anno olimpico, per cui abbiamo attuato una serie d’iniziative promozionali tra cui l’utilizzo di testimonial che nel caso di Roma è il primatista mondiale del salto in lungo Mike Powell”. Lo statunitense, 44 anni, si è prestato volentieri al fuoco di fila di domande, incentrate su di lui e naturalmente su chi vuole essere suo epigono, Andrew Howe: “Andrew ha grande talento e velocità, ma è molto giovane, deve affinare la tecnica e questo si fa nel corso degli anni, la sua fortuna è avere una bravissima allenatrice che è anche sua madre. Spero però che batta il mio record non tanto presto… Il più grande lunghista di sempre? Carl Lewis, non ci sono dubbi: nel 1991 sapevo che dovevo fare il record mondiale per poterlo battere ai Mondiali e per fortuna è arrivato”. A proposito del Golden Gala Powell ha rimarcato il valore della manifestazione nella cornice romana: “Da anni è uno dei meeting con la più alta qualità di risultati e non ho alcun dubbio che sarà così anche in questo caso”.
A illustrare una primissima bozza del quadro dei partecipanti è stato naturalmente il direttore del meeting Luigi D’Onofrio: “Costruire quest’anno un cast di valore è ancora più difficile che nel passato perché siamo nell’anno olimpico e quindi in concomitanza totale o parziale con tutta una serie di manifestazioni e campionati nazionali. Posso però dire che abbiamo stretto validi rapporti per avere all’Olimpico un buon numero di campioni russi ed americani: ci sarà la Isinbayeva nell’asta come ha già garantito di persona ai giornalisti a Formia e ci sarà Wariner che farà tutta la Golden League. Avremo una grande gara dell’alto femminile con la croata Vlasic contrapposta alla nostra Di Martino, ci sarà l’iridata keniana degli 800 Jepkosgei e sicuramente avremo gare di velocità di altissimo livello anche se siamo in apprensione per Asafa Powell, con il quale abbiamo già un accordo ma che dovremo vedere come si riprenderà dall’infortunio”. In campo italiano è chiaro che la stella della manifestazione sarà Andrew Howe, che lo scorso anno ha chiuso con la sua vittoria nel lungo un lungo digiuno azzurro. “Farò tutta la Golden League ma la tappa di Roma è fondamentale per il rapporto che s‘instaura con il pubblico, per quel boato e quella spinta che si sente prima di partire per il salto. E’ chiaro che la mia mente è già proiettata verso le Olimpiadi, so che bisognerà essere al massimo per allora e l’8,47 di Osaka me lo sento già stretto e lo reputo insufficiente per raggiungere qualcosa d’importante. Bisogna lavorare tanto e lo sto facendo con la giusta concentrazione, tanto è vero che non farò prove sui 100 ma solamente qualche 200 di preparazione per affinare la velocità. Il Golden Gala sarà un esame importante e voglio arrivarci preparato anche perché ci troverò molti dei miei rivali di Pechino”.
g.g.
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