sabato 10 maggio 2008

La tecnica di corsa


Chi ben comincia è a metà dell’opera“ recitava un vecchio proverbio della mia Toscana. Cominciare a correre bene non significa esattamente aver corso già 2,5 km, ma sicuramente aiuterà a vivere questa attività sportiva nel miglior modo possibile. Dopo tanti anni di esperienza ai miei allievi propongo questo metodo che sta dando ottimi risultati altrimenti, ahimè per me, sarebbero davvero dolori.
Già seguendo le indicazioni che sto per darvi riuscirete a ridurre al minimo i vari dolori proprio perché servono a rendere più soft l’impatto del piede con il suolo. Piccolo particolare: usando questo metodo non solo si hanno in genere meno traumi, ma a parità di fatica aumenta anche la velocità. Attenzione, quanto sto per scrivere non è ancora stato dimostrato scientificamente anche se i tempi per ottenere questo tipo di dimostrazione non  sembrano poi così remoti.
Questo modo di correre necessita di una buona dose di concentrazione per i primi 15-20 giorni in modo da essere memorizzato. Se le vostre teorie e le vostre idee sul modo di correre dopo avere letto questo articolo, saranno messe in forte discussione, tranquilli è successo anche a me.
Se non fossi sicuro delle sua validità non mi permetterei di presentarvelo.

Facciamo un gioco: mettetevi in piedi con le mani lungo i fianchi e provate ad oscillare con il corpo in avanti ed indietro; quando sarete in avanti avvertirete maggior pressione sulla pianta e sull’avampiede, quando sarete indietro avvertirete maggior pressione sul tallone.
Ora cercate una posizione di equilibrio tale da sentire che il tallone si sta per staccare da terra ma non si stacca.

Ready to go. Perfetto avete raggiunto la posizione di “pronti per partire”.
Attenti al vostro ombelico. Ora pensate che il  vostro ombelico inizi a fare dei piccolissimi e bassi rimbalzi 70-80 cm davanti a voi. Voi dovrete cercare di raggiungerlo. Forza provate. Sentirete le vostre gambe correre in modo leggero. Vi sentirete trasportare. Continuate a correre pensando sempre di rincorrere il vostro ombelico che sta rimbalzando lentamente davanti a voi. Fate questo esercizio per 50 m. Visto? Correre non è poi cosi drammatico, faticoso vero? Chi di voi ha figli, in questo momento forse si ricorderà di come hanno iniziato a fare i primi passi; loro hanno iniziato prima a correre e poi a camminare. Ora dobbiamo solo fare un passo indietro ed affinare il nostro primo  modo di muoversi quando abbiamo conquistato la stazione eretta.

Sistemiamo i vari segmenti corporei:
La testa. Deve essere dritta con lo sguardo avanti. E’ lo sbilanciamento del corpo in avanti che vi darà la sensazione di correre dietro all’ombelico.

Le spalle. Devono rimanere in linea con le anche e non in avanti.

Le braccia. Gli avambracci dovranno sfiorare le anche con azione leggermente convergente. Questa posizione delle braccia vi permetterà di tenere anche le spalle rilassate

Le mani. Dovranno essere normalmente aperte. Pensate di avere nelle mani due  uccellini piccoli, che se li stringete gli fate del male, ma se le vostre mani restano morbide li scalderete.

Le ginocchia. Devono stare basse. Lo so i vostri insegnanti di educazione fisica per anni  vi hanno urlato di sollevarle, ma i tempi cambiano e le tecniche si evolvono.

I piedi. Teneteli più possibile vicini al terreno. Rimbalzare in alto serve solo a gettare via preziosa energia.

So che sentirete lavorare dei muscoli che prima non hanno mai lavorato. Non vi dico quali sono, scrivetemelo voi e se volete apriremo il dibattito via e-mail..
Ora non vi resta che correre, fatelo con tranquillità mantenendo la respirazione facile.
Il modo di correre che vi ho proposto richiede solo di un po’ di concentrazione.

Fulvio Massini training Consultant coordinatore tecnico RW Italia

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