La legge dei trials, che sono un'invenzione anglosassone e riflettono tutto il culto della vittoria di cui sono imbevuti i loro "padri", è da sempre durissima: se alle Olimpiadi non c'è posto che per tre atleti a nazione, e una certa grande potenza sportiva è in grado di schierare molti più uomini-donne da podio, quel paese può, tra i vari criteri di scelta a disposizione, decidere di indire una gara di selezione in un determinato punto della stagione. Si fanno così i trials, un vero e proprio torneo ad elimazione, con batterie, semifinali e finale. Alla fine, alle Olimpiadi vanno esclusivamente i primi tre di quella finale: chi arriva quarto, o non si presenta, magari perché infortunato, non passa. Una legge che non ammette quasi mai deroghe - c'e' passato persino il grande Carl Lewis - soprattutto negli Stati Uniti.
Gay, spavento prima del "botto". Ai trials Usa di atletica, ad Eugene (Oregon), il tre volte campione del mondo di Osaka (100-200-4x100) ha vinto il suo quarto di finale fermando il cronometro sul sensazonale 9"77. Gay non solo ha migliorato di due centesimi il primato nordamericano, fatto segnare da Maurice Greene ai Mondiali di Atene del 1999, ma ha anche fatto registrare il quarto miglior tempo di sempre (solo Bolt e Powell hanno corso più veloce di lui).
L'americano scaccia così la paura del turno precedente, quando ha rischiato di essere risucchiato dagli avversari, avendo cominciato erroneamente a rallentare prima di aver superato il traguardo. "Mi sono preso una bella paura - ha detto Gay - perchè pensavo addirittura di essere stato eliminato. Il turno successivo, però, ho corso bene dall'inizio alla fine". Ora però dovrà ripetersi nella finale, in programma domani.
La prima sorpresa ai Trials americani è però arrivata nei 100 femminili. Allyson Felix, campionessa mondiale dei 200 metri, ha infatti fallito la qualificazione ai Giochi, chiudendo la finale solo al quinto posto con il tempo di 10"96. Gli Stati Uniti saranno così rappresentati a Pechino da Muna Lee, che si è imposta a sorpresa in 10"85, Torri Edwards e Lauryn Williams. Nell'altra finale disputata la scorsa notte, vittoria nel peso maschile al campione del mondo 2007, Reese Hoffa, che ha scagliato l'attrezzo a 22 metri e 10, precedendo Cantwell e Nelson, anche loro qualificati per Pechino.
Usain e Asafa senza problemi. Il primatista del mondo Usain Bolt ha vinto la sfida con Asafa Powell nei 100 metri ai trials giamaicani, a Kingston. Bolt, che il mese scorso aveva fatto registrare il nuovo primato mondiale in 9"72, abbassando il precedente 9''76 di Powell, ha vinto la finale in 9"85, battendo il compagno di squadra di 12 centesimi. "Siamo buoni amici e ho sempre detto a tutti che qui non ci sarebbe stata alcuna battaglia", ha detto Bolt. "Volevamo solo qualificarci per le Olimpiadi, ma alla fine forse la gente è un po' dispiaciuta". Anche powell è della stessa opinione: "Volevo solo fare bene i primi 50, e alla fine sono molto soddisfatto della mia prestazione. Ho appena recuperato da un infortunio, dunque ho fatto quello che dovevo fare".
Per la cronaca, il terzo qualificato e Michael Frater, che ha segnato 10''04. Anche qui, una sorpresa in campo femminile. Veronica Campbell-Brown, campionessa mondiale, non sarà ai blocchi di partenza a Pechino. Ha chiuso al quarto posto la finale dei 100, correndo in 10"88, ad un solo centesimo da Sherone Simpson (10"87). Davanti a tutte Kerron Stewart (10"80), che ha preceduto Shelley-Ann Fraser (10"85).
repubblica.it
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