Fin qui la parte piacevole. I problemi nascono dal quesito: la Grenot gareggerà in azzurro ai Giochi olimpici? I pareri sono contrastanti (primo eufemismo). Le IAAF Rules, sulla materia, sono state modificate nel corso di quest'anno (parere di chi scrive: anche in risposta al discutibile - secondo eufemismo - processo di trasferimento di massa di atleti verso alcuni paesi). Di fatto, oggi, secondo la IAAF, gli atleti che hanno già gareggiato nelle manifestazioni internazionali di gruppo A e B (le massime competizioni mondiali, e quelle continentali), anche in caso di cambio di cittadinanza, non possono scendere in pista con la maglia del nuovo paese prima della scadenza di tre anni, riducibili a uno in caso di accordo tra i due paesi (una sorta di nulla osta). Al Council è comunque assegnata la facoltà di modificare la tempistica in casi eccezionali (e anche questo è un aspetto da non sottovalutare...). Si discute però ancora oggi sulla "competenza" in materia di Giochi olimpici: si applicano le norme IAAF (che includono esplicitamente anche "il programma dell'atletica ai Giochi Olimpici"), oppure il dispositivo CIO, che prenderebbe come riferimento la vecchia norma (ovvero: anche in assenza di nulla osta, tre anni dall'ultima manifestazione nella quale si è gareggiato per il paese d'origine)? In questo secondo caso, probabilmente per giorni, la Grenot, che ha gareggiato per Cuba l'ultima volta a Helsinki 2005, potrebbe vedersi riconosciuto il diritto di vestire l'azzurro a Pechino. Quale la verità? A chi l'ultima parola? Sembrerebbe facile rispondere (e forse lo è), ma in realtà bisognerà attendere. Di questa storia, probabilmente, parleremo ancora a lungo.
Resta però negli occhi la bellissima corsa di Libania, almeno 150 metri in solitaria (con 35 gradi all'ombra) per chiudere in 51.05, un centesimo meno del crono 2008 (il diciassettesimo della lista stagionale) ottenuto dalla campionessa del mondo, la britannica Christine Ohuruogu. Cuba, Italia, non conta. Vale quel lampo, quella falcata. Bellissima.
m.s.
Nelle foto, Libania Grenot Martinez (Giancarlo Colombo per Omega/FIDAL)
27/06/2008
fidal.it
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