lunedì 18 agosto 2008

Atletica italiana verso il flop \"Abbiamo disperso un patrimonio\"

Atletica italiana verso il flop "Abbiamo disperso un patrimonio"
Quattro giorni di gara e per l'Italia dell'atletica solo brutte notizie.
Mennea, l'atletica si avvia verso un flop?
"E' ancora presto per dirlo ma la strada è quella"
Anche Howe fuori.

"Una grande delusione. Puntavo molto su quel ragazzo. Un vero talento, potrebbe garantirci 10 anni di grandi risultati"

Potrebbe?
"Sì, perché il talento va gestito, qualcosa non ha funzionato. Nell'anno olimpico non si fanno esperimenti. Quella gara dei 200 metri dove si è fatto male che c'entrava? Howe non sarà mai un grande velocista. Oggi se non corri i 100 in 9"80 e i 200 sotto i 20'' non sei nessuno. Lui nel lungo con 8.40 una medaglia la prendeva di sicuro".

La velocità: i giamaicani dominano e noi siamo scomparsi
"Sono decenni che non disputiamo una finale olimpica nei 100 o 200. Non è un problema solo di Pechino, ma nessuno dice nulla, va tutto bene".

Manca un Mennea?
"No, manca un sistema di lavoro, una metodologia. Abbiamo disperso un patrimonio tecnico che il mondo ci invidiava. Ho visto un filmato sugli allenamenti di Bolt: correva trainando un grosso peso. Io e Vittori lo facevamo 30 anni fa".

Ora lei fa l'avvocato e Vittori conferenze...
"E Tozzi lavora in banca, Caravani e Guerini sono pensionati, Tilli commenta in tv: un patrimonio di conoscenza tecnica dispersa e nessuno ha mai fatto nulla per conservarlo".

Colpa di Coni e Federazione?
"Colpa del sistema, non c'è programmazione, visione. In Germania dopo il tonfo di Seul sono ripartiti da zero, cominciando dalle scuole e dai tecnici della ex Ddr ma senza doping, naturalmente. A Londra nel 2012 nel medagliere torneranno tra le grandi"

Ma noi non abbiamo soldi...

"Falso. Siamo la nazione che al mondo, dico al mondo, destina più soldi allo sport. 450 milioni l'anno dal Governo, più i contributi che arrivano da Regioni, Province e Comuni. Un fiume di denaro. Il problema è come si spendono".

Allora non è vero che non vinciamo perché siamo poveri come dice il Coni
"Non vinciamo più perché non siamo organizzati. E ci salva il talento delle Vezzali, della Pellegrini e di qualche altro. E ringraziamo i gruppi militari e il Cus. Le medaglie arrivano da li"

Altri soldi...

"Appunto, basta parlare di soldi, Le medaglie si vincono con il lavoro".
repubblica.it

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