domenica 17 agosto 2008

E\' ancora Giamaica jet. Bekele resta il re

E' la Giamaica la nuova frontiera della velocità. Dopo l'impresa da altro pianeta di Bolt nella finale maschile, è arrivato il successo caraibico anche nei 100 donne. Medaglia d'oro a Shelly Ann Fraser con il tempo di 10''78, che ha preceduto le connazionali Simpson e Stewart. Neanche il fotofinish è riuscito a dividere queste ultime: 10''98 ed argento ex aequo. Gara senza storia per la Fraser, che ha corso in scioltezza. La Stewart avrebbe potuto impensierirla, ma è partita male, ingannata da un movimento della statunitense Totti Edwards che poteva essere sanzionata con la falsa partenza. A livello statistico si tatta di una doppia impresa: primo oro giamaicano nei 100 donne, prima volta della storia di tre atlete della stessa nazione sul podio

Bolt è l'uomo razzo RISULTATI

RE KENESISA Dopo la doppietta di Atene su 5000 e 10000 metri, Kenesisa Beleke si va a ritagliare un altro po' di spazio nellla storia, vincendo l'oro nei 10000 ed affiancando miti con i finlandesi Nurmi e Viren. Una gara tattica, dominata dagli etiopi nella fase topica: irresistibile lo scatto di Bekele, che con un ritmo da quattrocentista (27'01"17 il crono finale) non ha lasciato scampo al connazionale Sihine (27'02"77). In gara anche il vecchio fuoriclasse Gebrselassie, che dopo aver rinunciato alla maratona per problemi di smog ha accusato il peso degli anni facendo sfumare un altro tris della stessa nazione: bronzo per il kenyano Micah Kogo in 27'04"11

TRIPLO STELLARE - Oltre a quella di Bekele, una conferma viene dal salto triplo donne. Oro alla camerunense Francoise Mbango Etone in una gara stellare. La vincitrice si è imposta con un salto 15,39, nuovo record olimpico (a 11 cm dal mondiale). Medaglia d'argento per la russa Tatyana Lebedeva in 15,32, bronzo alla greca Hrysopiyi Devetzi con 15,23.

IL RECORD DELLA GALKINA - E' stata una gara storica in tutti i sensi quella dei 3000 siepi donne. E' stato il primo oro assegnato nella specialità in campo femminile alle Olimpiadi, ed è coinciso con uno straordinario primato del mondo della russa Galkina Samitova, che ha abbattuto il muro dei 9' correndo in 8'58''81. Più forte delle altre, ma non invulnerabile allo sprint, la Galkina ha imposto subito un ritmo impressionante alla gara, sgretolando la resistenza delle avversarie. Rovente la lotta per l'argento, con la keniana Jepkorir che ha preceduto la russa Volkova. Buon undecimo posto per la fresca primatista italiana Elena Romagnolo.

Oro nel martello alla Slovenia, ed è la prima volta del paese balcanico sul gradino più alto del podio. Lo ha conquistato Primoz Kozmus e non è una sorpresa, vista la credenziale della medaglia d'argento mondiale di Osaka. Kozmus ha scagliato l'attrezzo a 82,02 al secondo tentativo. Argento e bronzo alla Bielorussia, con Vadim Devyatovski (81, 61) e Ivan Zichan (81, 51).

BRAVO OBRIST – Grande prova di Cristian Obrist, che ha conquistato la finale dei 1500 metri arrivando quarto in 3'37''47 nella prima semifinale. ''Non ci posso credere'', ha detto l'azzurro, capace di recuperare 3 posizioni con ultimi 100 metri di grande livello. Non ce l'ha fatta Libania Grenot ad entrare nella finale dei 400, ma l'azzurra non si può rimproverare nulla. Inserita nella terza semifinale, con una presenza estremamente qualificata, la Grenot ha ritoccato il primato italiano stabilito due giorni prima, portandolo a 50''83 (precedente 50''87). Fuori anche Micol Cattaneo, eliminata nei 100 ostacoli, quinta nella prima batteria con il tempo di 13"13. Infine le qualificazioni dell'alto maschile: Filippo Campioli si è qualificato per la finale con 2,25, niente da fare per Bettinelli e Talotti repubblica.it

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