Il 29 agosto del 2004 il vecchio stadio di Atene del Panathinaikon vide trionfare un atleta italiano nella gara più prestigiosa dei Giochi Olimpici: Stefano Baldini si aggiudicò l'oro nella maratona, a 33 anni, e adesso, quattro anni più tardi, il campione emiliano ci riprova. Baldini sulla lunga distanza sogna il secondo oro come fecero il leggendario etiope Abebe Bikila, che vinse scalzo i Giochi di Roma del '60 e concesse il bis (con le scarpe) in quelli successivi di Tokio. L'impresa riuscì anche a Waldemar Cierpinski, il maratoneta tedesco che giunse primo sia a Montreal '76 che a Mosca nel 1980.
Baldini parteciperà alla sua quarta Olimpiade (la terza su strada, ad Atlanta gareggiò in pista) provando ad eguagliare il primato dei suoi due predecessori, ma l'atleta di Castelnovo di sotto preferisce non pensarci: "A Pechino la cosa più importante è esserci - avverte l'azzurro - perché l'infortunio riportato in aprile alla maratona di Londra, una microfrattura alla tibia, mi ha costretto a stare fermo per trenta giorni complicando i miei piani di allenamento. Rispetto al solito, più che una corsa ho fatto una lunga rincorsa. La gente mi chiede di rivincere - continua Baldini - ma io sono realista e dico che da me ci si deve attendere una prestazione dignitosa. Attualmente i cinque-sei favoriti della maratona olimpica sono avanti a me, e dico di fare attenzione in particolare al trio del Kenya. Questo paese ha grandi tradizioni nella corsa, ma non ha mai vinto l'oro olimpico della maratona. Credo che adesso, anche per la legge dei grandi numeri, sia arrivato per loro il momento d'infrangere questo tabù".
Keniani favoriti, dunque, e non solo secondo Bladini, ma in una gara così lunga e difficile potrebbero giocare un ruolo determinante le condizioni atmosferiche e soprattutto lo smog. L'inquinamento atmosferico di Pechino può rivelarsi un grande problema per chi ha problemi di respirazione come Gebrselassie, che soffre d'asma. Infatti il grande etiope non sarà in gara nella maratona. In realtà credo che per noi maratoneti le difficoltà maggiori nella gara olimpica ce le creeranno caldo e umidità, che potrebbero risultare fattori determinanti". Per evitare quest'insidia, e quindi preservare energie in vista delle Olimpiadi, Baldini l'anno scorso aveva saltato i Mondiali di Osaka, dove c'erano condizioni climatiche simili a quelle di Pechino, "ma con il senno di poi, forse avrei potuto partecipare. Ora comunque ho le energie per cercare di concretizzare questo grande sogno: l'11 agosto parto per la Cina e vediamo che succede".
E dopo le Olimpiadi quale sarà il futuro di Baldini? "Quella di Pechino sarà la mia ultima gara con la maglia della nazionale, comunque correrò per un altro anno, poi vorrei mettere la mia esperienza a disposizione dei giovani". Per questo c'è tempo: prima, Baldini ha un ultimo sogno da realizzare. it.eurosport.yahoo.com
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