La notizia ha sconvolto il mondo della scherma italiana, ma Andrea Baldini non ci sta. Il fiorettista candidato a un posto sul podio a Pechino non vuole essere accusato di doping e incontra i giornalisti per spiegare la sua versione dei fatti.
"Posso camminare a testa a alta, io sono pulito. Non ho assunto volontariamente nessun farmaco che mi è stato imputato nel controllo antidoping - dice - e non ritengo che il medico federale possa avermi somministrato nessun farmaco al di fuori dell'antibiotico che avevo regolarmente dichiarato durante il controllo antidoping".
Antonio Fiore, il medico, aveva infatti appreso la notizia della presenza di un diuretico nelle urine dell'atleta con sconcerto, senza riuscire a farsene una ragione. "È un problema inspiegabile; conosco Baldini, è corretto e prende pochissime medicine - aveva affermato - Il ragazzo mi ha assicurato di non aver preso proprio nulla, ma la sostanza nelle urine c'è. Lunedì mattina ci saranno le controanalisi, aspettiamo. Nel corso degli Europei ho somministrato a Baldini un banale antibiotico, lo Zitromax, che nulla ha a che fare con le sostanze emerse. Come medico non prescriverei mai ad una persona sana un diuretico, e poi per un atleta sarebbe una forma di doping arcaica se si paragona all'Epo di Riccò...".
Baldini non sa spiegarsi la dinamica dei fatti: "La tempistica della comunicazione mi lascia dubbioso. Questo diuretico rimane 4 ore nelle urine, quindi avrei dovuto assumerlo, indirettamente, o durante la finale o poco prima. Sarei veramente stupido se l'avessi fatto. Per poi cosa? Nella scherma il doping non esiste e non ha senso. E' stato piuttosto duro da digerire, non ci credevo. Non ho dormito tutta la notte".
Bisognerà dunque attendere le controanalisi per sapere se il diuretico risulta veramente presente nel campione d'urina oppure se ci può essere stato un errore nell'esame che ha incriminato lo schermidore. Resta ovviamente la speranza che, per una volta, lo sbaglio sia stato commesso dal laboratorio e non dall'atleta poiché, come ha giustamente sottolineato il compagno di squadra Salvatore Sanzo, "nella scherma non c'è motivo di doparsi: ormai il fioretto è diventata un'arma statica. Non c'è bisogno nemmeno di avere grande reattività nelle gambe".
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