Molto da dimenticare, poco di cui gioire nella sessione mattutina della quarta giornata ai Mondiali juniores di Bydgsozcz: da parte azzurra solo la qualificazione di Luca Zecchin alla semifinale degli ostacoli alti ha costituito motivo di soddisfazione.
Il piemontese ha avuto questa volta la fortuna dalla sua, risultando l'ultimo degli otto ripescati, ma ha anche pienamente meritato la promozione in virtù del nuovo personale ottenuto nell'occasione (14.07). Meno in palla il compagno d'avventura, Davide Redaelli, rimasto lontano dalle sue prestazioni abituali.
Nell'unica finale della prima parte del programma, quella della marcia maschile, i ragazzi italiani non sono riusciti a ripetere l'ottimo comportamento del settore in rosa. Difficile valutare una prestazione così lontana dalle attese, per entrambi i nostri rappresentanti: quel che è certo è che entrambi hanno affrontato l'impegno mondiale con grande voglia di ben figurare e l'esito li ha lasciati profondamente insoddisfatti. A parte il primo chilometro molto allegro - 4'07" per Tontodonati, 4'09" per Macchia - la gara sembrava poi incanalata sui ritmi giusti per raccogliere un preventivabile piazzamento nei primi dieci: ed invece, dopo metà gara (21'27" per il piemontese, 21'29" per l'abruzzese), si è praticamente spenta la luce. Tontodonati ha continuato a lottare, pur perdendo ancora delle posizioni, mentre Macchia - una volta risucchiato nelle retrovie - non ha più neanche trovato i giusti stimoli per risalire la china. Ci può stare: in ogni caso sarà un'esperienza utile, per quanto il parziale dei secondi 5km sia una spia molto chiara del calo accusato dai due azzurri. Il piazzamento mortifica senza alcun dubbio le loro aspirazioni: non può essere una giustificazione, tuttavia non ha contribuito assolutamente a mettere chiarezza nella competizione l'operato di una giuria abbastanza permissiva. Già l'argento del cinese Chen Ding in qualche modo tradisce lo spirito autentico della disciplina: forse un malinteso omaggio a chi ospiterà i prossimi Giochi Olimpici, come era successo per il bronzo della connazionale nella prova femminile. Ma in questo caso rimane incomprensibile come l'altro cinese Geng sia potuto arrivare al traguardo, come il tunisino Ben Halima sia stato squalificato solo dopo il 7° chilometro e soprattutto come sia stato permesso di completare la gara all'altro tunisino Taraaoui, che in pratica ha trotterellato stile jogging per l'intera distanza.
Poco da dire sull'esibizione delle nostre ragazze nelle qualificazioni del disco: Tamara Apostolico è stata solo l'ombra della brillante combattente che aveva strappato il bronzo a suon di personali lo scorso anno ad Hengelo. E la bolognese Stefania Strumillo non è mai riuscita a trovare il giusto assetto in pedana: un nullo da nemmeno 40 metri, un altro disco infilato nella gabbia e il terzo lancio non meglio dei precedenti. Per loro un'esperienza da dimenticare.
Il piemontese ha avuto questa volta la fortuna dalla sua, risultando l'ultimo degli otto ripescati, ma ha anche pienamente meritato la promozione in virtù del nuovo personale ottenuto nell'occasione (14.07). Meno in palla il compagno d'avventura, Davide Redaelli, rimasto lontano dalle sue prestazioni abituali.
Nell'unica finale della prima parte del programma, quella della marcia maschile, i ragazzi italiani non sono riusciti a ripetere l'ottimo comportamento del settore in rosa. Difficile valutare una prestazione così lontana dalle attese, per entrambi i nostri rappresentanti: quel che è certo è che entrambi hanno affrontato l'impegno mondiale con grande voglia di ben figurare e l'esito li ha lasciati profondamente insoddisfatti. A parte il primo chilometro molto allegro - 4'07" per Tontodonati, 4'09" per Macchia - la gara sembrava poi incanalata sui ritmi giusti per raccogliere un preventivabile piazzamento nei primi dieci: ed invece, dopo metà gara (21'27" per il piemontese, 21'29" per l'abruzzese), si è praticamente spenta la luce. Tontodonati ha continuato a lottare, pur perdendo ancora delle posizioni, mentre Macchia - una volta risucchiato nelle retrovie - non ha più neanche trovato i giusti stimoli per risalire la china. Ci può stare: in ogni caso sarà un'esperienza utile, per quanto il parziale dei secondi 5km sia una spia molto chiara del calo accusato dai due azzurri. Il piazzamento mortifica senza alcun dubbio le loro aspirazioni: non può essere una giustificazione, tuttavia non ha contribuito assolutamente a mettere chiarezza nella competizione l'operato di una giuria abbastanza permissiva. Già l'argento del cinese Chen Ding in qualche modo tradisce lo spirito autentico della disciplina: forse un malinteso omaggio a chi ospiterà i prossimi Giochi Olimpici, come era successo per il bronzo della connazionale nella prova femminile. Ma in questo caso rimane incomprensibile come l'altro cinese Geng sia potuto arrivare al traguardo, come il tunisino Ben Halima sia stato squalificato solo dopo il 7° chilometro e soprattutto come sia stato permesso di completare la gara all'altro tunisino Taraaoui, che in pratica ha trotterellato stile jogging per l'intera distanza.
Poco da dire sull'esibizione delle nostre ragazze nelle qualificazioni del disco: Tamara Apostolico è stata solo l'ombra della brillante combattente che aveva strappato il bronzo a suon di personali lo scorso anno ad Hengelo. E la bolognese Stefania Strumillo non è mai riuscita a trovare il giusto assetto in pedana: un nullo da nemmeno 40 metri, un altro disco infilato nella gabbia e il terzo lancio non meglio dei precedenti. Per loro un'esperienza da dimenticare.
Raul Leoni
I RISULTATI DI OGGI
Finali
Uomini - 10km marcia: 1.Emelyanov (Rus) 39:35.01, 2.Chen (Cin) 39:47.20, 3.L.Torla (Spa) 40:29.57, 15.FEDERICO TONTODONATI 44:02.78, 25.RICCARDO MACCHIA 45:25.10
Qualificazioni
Uomini - 110hs: (3)b5 Luca Zecchin 14.07 (-1.4, pp, 24Q qual.), (5)b8 Davide Redaelli 14.51 (-0.7, 40Q el.)
Donne - Disco: 25Q Tamara Apostolico 45.09 (el.), NC Q Stefania Strumillo NM
Nella foto (Giancarlo Colombo per Omega/Fidal): Luca Zecchin, promosso alle semifinali dei 110hs con il personale di 14.07
fidal.it
Raul Leoni
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