A lanciare la gara è stato l'eritreo Yonas Kifle, che alla fine ha pagato a caro prezzo il suo ardire finendo lontanissimo. Kifle però ha funto da lepre lanciando la gara su ritmi folli, che non hanno spaventato a dispetto del gran caldo e dell'umidità i campioni kenyani e marocchini, etiopi ed eritrei. Gli azzurri Baldini, Pertile ed Andriani hanno invece deciso saggiamente di lasciar andare il gruppo per procedere in base alle proprie possibilità. Impressionante il passaggio a metà gara, 1h02:34 per i primi con Baldini transitato al 36. posto in 1h06:14. Nella seconda parte Wanjiru ha continuato a spingere e la sua azione ha sgretolato pian piano il gruppo, dando scacco matto anche a gente più accreditata come il connazionale Lel che lo aveva preceduto a Londra e il due volte campione mondiale Gharib, ultimo ad alzare bandiera bianca, ma comunque capace di conquistare un argento che completa una carriera splendente. Wanjiru solo nel finale pur continuando a correre in scioltezza ha dovuto leggermente alzare i tempi di percorrenza, chiudendo in 2h06:32, con 44 secondi di vantaggio su Gharib. Terzo l'etiope Kebede, che ha chiuso in 2h10 netto battendo proprio nel giro finale nello stadio il connazionale Merga.
Gli italiani hanno visto premiata la loro scelta procedendo nella seconda parte in una lunga serie di sorpassi che alla fine hanno visto Baldini chiudere al 12. posto, secondo degli europei dietro lo svizzero Rothlin, sesto. 2h13:25 il suo tempo finale per quella che sarà la sua ultima maratona: "Come avete visto il cuore c'è sempre, avrei voluto correre molto meglio ma molto di più non potevo fare, perché questa gente corre in 2h06 anche in queste condizioni. Mi sembra giusto chiudere in una maratona così, ai Giochi, una carriera fatta di tanto impegno e molte soddisfazioni. Ho dimostrato che con sacrificio e voglia di fare si può ottenere tantissimo. Chiudo con le maratone e la nazionale, ora mi dedicherò a gare brevi e mezze maratone al massimo per divertirmi, anche perché non sto correndo male, qualche soddisfazione me la posso togliere".
Buona anche la prova di Ruggero Pertile, che ha seguito l'esempio di Baldini venendo alla fine premiato da un onorevole 15. posto in 2h13:39: "Più di così non si poteva fare, quelli davanti erano di un altro pianeta. Ho cercato di fare una gara regolare finendo in progressione, speravo di arrivare insieme a Baldini e credo di aver onorato le Olimpiadi in maniera degna. Essere nei 15 è un buon risultato". 23. Ottaviano Andriani in 2h16:10: "Alla vigilia ci era stato detto di quale poteva essere il ritmo, ma visti i tempi dei primi mi sono impressionato, perché anche con questi climi possono esprimere il loro potenziale. Hanno iniziato con un km da 2:57, era impossibile per noi, complimenti a loro".
Gabriele Gentili
Nelle foto: Stefano Baldini dopo l'arrivo e la vittoria di Samuel Wanjiru (foto Giancarlo Colombo per Omega/Fidal)
fidal.it
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