Sulla questione medaglie, Arese è stato chiaro: “Abbiamo degli atleti in grado di puntare al podio, è chiaro. Non vuol dire che tutti riusciranno a salirci, ma insomma, abbiamo le nostre chances. Ho fiducia in Howe, ha lavorato seriamente malgrado la stagione difficile, e ha dimostrato tante volte di saper esprimere tutto il suo talento. Ho incontrato Alex Schwazer a Saluzzo qualche giorno fa, e quando gli ho chiesto che intenzioni avesse, mia ha risposto: “Voglio vincere”. Credo che questo tipo di approccio sia importante nell’atletica di oggi, avere le idee chiare può aiutare a fare la differenza”. Non solo loro, però: “La Di Martino ha dimostrato di avere qualità tecniche ed agonistiche straordinarie, merita pieno supporto. Così come sono da considerare uomini di primo piano Ivano Brugnetti e Stefano Baldini, i nostri due campioni in carica. Il maratoneta non è nella forma di Atene, è vero, ma sa come comportarsi in gara, e in queste condizione non è una spetto da trascurare”. Poi, l’invito agli atleti: “Mi aspetto che tutti diano il massimo, e che riescano ad esprimersi vicino ai propri limiti nell’occasione più importante. Impegno, agonismo, voglia di lottare: poi, il campo sarà l’ultimo giudice”.
Nicola Silvaggi relaziona sull’andamento della preparazione. “Hanno lavorato tutti nel migliore dei modi. La squadra è tranquilla, serena, tutti hanno anche assorbito il disagio del fuso orario, ci sono le premesse per fare bene”. Sul fronte medaglie, Silvaggi se la cava con una battuta: Io vorrei vincerne tante, figuriamoci. Ma sarà molto difficile, bisogna rendersene conto”.
m.s.
Nella foto in alto, il presidente Franco Arese a Pechino; in basso, un momento della conferenza stampa (Giancarlo Colombo per Omega/FIDAL)
fidal.it
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