giovedì 18 settembre 2008

Paralimpiadi: Pistorius come Bolt, terzo oro


Dopo il mito di Usain Bolt, l'uomo più veloce del mondo, la pista del Nido d'Uccello di Pechino tramanda ai posteri anche la favola di Oscar Pistorius, detto 'Blade Runner' per le protesi in fibra di carbonio che deve usare al posto delle gambe e con cui corre più veloce di ogni altro atleta delle Paralimpiadi.

Per il ragazzo sudafricano vincere in quest'ambito non è certo una novità, ci era riuscito anche quattro anni fa ad Atene, ma stavolta, nella gara dei 400, ha impressionato per la facilità con cui si è imposto, un po' come Bolt nei 100 dei normodotati. Il secondo classificato è arrivato con un distacco di una ventina di metri. Pistorius ha vinto il suo terzo oro di questi Giochi (come il 'Lampo' giamaicano ad agosto, con la differenza della staffetta al posto dei 400), aggiungendo quello del giro di pista ai due ottenuti nei 100 e 200.

Ma non ha solo vinto, in realtà è stato un trionfo: nonostante la pista bagnata dalla pioggia, Pistorius ha stabilito con 47"49 il primato del mondo per atleti non normodotati, mandando in visibilio i 90mila del magnifico stadio pechinese. Era l'oro a cui teneva di più, perché quello della gara in cui avrebbe sognato di correre anche alle Olimpiadi di Pechino. Adesso che se l'é preso Pistorius dice che "queste tre medaglie d'oro e il record del mondo sono un sogno realizzato, ma ho già un altro traguardo da raggiungere: a Londra nel 2012 voglio assolutamente esserci, ma non soltanto alle Paralimpiadi".

L'età è dalla sua parte, visto che 'Blade Runner' ha solo 21 anni, non gli rimane che convincere anche i più scettici (come qualche tecnico del Sudafrica) magari già in vista dei prossimi Mondiali di atletica di Berlino 2009: "il mio obiettivo a più breve scadenza è quello - ammette Pistorius -: lavorerò ancor più duramente e farò di tutto per conquistare un posto nella squadra che gareggerà in Germania. La prossima stagione è un appuntamento da non mancare". Intanto l'Oscar 'griffato' Pirelli (é testimonial dell'azienda milanese, come in passato Carl Lewis, Ronaldo e Naomi Campbell, "ai quali quasi mi vergogno di essere accostato") torna a casa "con ricordi indimenticabili, perché questa Paralimpiade di Pechino è la più bella manifestazione a cui mi sia capitato di partecipare: c'é un'atmosfera unica, e un entusiasmo del pubblico che ha davvero dell'incredibile. Lo stadio era al completo, e la folla era piena di passione per me: mi ha fornito un grande aiuto, e spero di averla ripagata". ansa

Nessun commento: