Markus Kaserer - CR FIDAL Alto Adige
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Markus Kaserer - CR FIDAL Alto Adige
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Nella foto, Andrew Howe ai Giochi di Pechino 2008 (Giancarlo Colombo per Omega/FIDAL)
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Il programma prevede per domenica la 26. edizione del Memorial Sergio De Castro a Campobasso, manifestazione nazionale su pista come lo è anche il Memorial Luciano Piazza a San Vito al Tagliamento (Pn), mentre a Napola (Tp) si disputa la 12. Volata Napola-Mokarta, prova internazionale su strada. Importante anche, per la corsa in montagna, il Trofeo Madonna d'Europa, gara che si snoda fra Campodolcino e Madesimo e che assegnerà i titoli regionali lombardi su un percorso di 11.350 metri per gli uomini e 4.550 per le donne. Favorito il sei volte iridato marco De Gasperi, al suo ultimo test agonistico prima dei Mondiali.
Nella foto: Cosimo Caliandro, uno dei protagonisti più attesi a Feltre (archivio Fidal)
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Che succede dopo aver provato a correre?
In genere non si torna subito a correre perché la fatica ha lasciato il segno, ma, per pochi diventa un’occasione per fare qualcosa insieme, per stare con altri, per frequentare un gruppo, per stare all’aria, per tenersi in forma. Ci si incontra, si ha uno spazio e un tempo riservato, ci si interessa ai mondi altrui che piano piano si schiudono all’altro, si organizzano cene, viaggi
Cosa può succedere dopo un periodo di allenamento?
Capita che uno riesce nella corsa a non stancarsi subito, a stare al passo con altri che corrono da più tempo, che si viene invogliati ad allenarsi meglio e a partecipare a competizioni.
Cosa succede partecipando a competizioni sportive?
Può succedere che non si regge lo stress o che, al contrario, si arrivi al traguardo prima di altri, e si viene riconosciuti come persone in gamba che riescono.
Cosa si va incontro riuscendo nelle competizioni sportive?
Si sperimenta qualcosa di nuovo, si viene riconosciuti alle gare come persona da battere, si inizia a pensare a diventare sempre più forti, quindi si chiede ai più bravi come fare per migliorare le prestazioni, si chiedono programmi di allenamento, ci si mette d’accordo con i più forti per allenarsi assieme, la corsa diventa una cosa importante della propria vita, uno spazio e tempo da investire, qualcosa di prioritario nella giornata, quindi ci si sveglia pensando a quando ci si può allenare, come con chi e a quale gara partecipare per verificare il proprio potenziale.
In linea di massima succede che l’atleta arriva a considerare la corsa o lo sport un attività prioritaria, perde quasi il controllo, dal passatempo facoltativo, salutare, che ti permette di scaricare le tensioni e stress lavorativi, si ritrova a considerare la corsa non un hobby ma argomento principale che da senso alla vita, quando l’atleta va a dormire deve già aver organizzato l’allenamento del giorno successivo, per esempio al mattino così si toglie il pensiero per la giornata e sta tranquillo il resto del giorno, o la sera, così è propenso ad affrontare le difficoltà della giornata, tanto sa che la sera la corsa gli permetterà di smaltirle, di voltare pagina.
Cosa può succedere nella propria famiglia?
Capita che ci si allontana, perché per gareggiare a buoni livelli bisogna allenarsi giornalmente e quindi il punto di vista dell’atleta è che i familiari devono capire che uno ha questa esigenza, mentre il punto di vista dei familiari è: “preferisce la corsa a me/noi”.
Se la corsa allontani o meno dalla famiglia non deve essere considerato per forza un problema, può essere che in famiglia si sta male e quindi provi ad allontanarti se credi di avere un’alternativa migliore, puoi permetterti di riflettere sulla tua esistenza attuale, l’atleta, considerando le due alternative, può decidere sulla sua esistenza: “che faccio continuo a stare in famiglia perché devo, perché hanno bisogno di me, perché non ho il coraggio o la forza di affrontare le difficoltà?”.
Allontanarsi dalla famiglia può essere un modo di mettere in discussione le relazioni parentali, in modo che ogni componente possa prendere consapevolezza della sua situazione e poter reagire a una situazione scomoda, stagnante.
Allontanarsi dalla famiglia può essere anche un modo di rispettare se stesso e gli atri, nel senso che si può avere un’esigenza di fare delle cose assieme alla propria famiglia ed altre cose con altri, senza che ciò venga considerato un trascurare l’altro, importante è sempre considerare l’altro e parlarne.
Si fa quel che si può, bisogna fare quello che uno si sente di fare, l’importante è che uno sta in contatto con se stesso è consapevole di quello che fa e si assume le responsabilità di quello fa.
Cosa succede quando avviene un infortunio?
Per l’atleta può essere un problema serio perché potrebbe essere necessario riposare e questo potrebbe causare una perdita dello stato di forma raggiunto, una non possibilità di migliorare le prestazioni, quindi si potrebbe diventare nervosi perché gli altri vanno più forti; all’atleta che non può allenarsi gli verrebbe a mancare un’abitudine considerata quasi vitale, salutare, gli verrebbero a mancare gli amici di allenamento. Quindi, l’atleta potrebbe essere disposti ad allenarsi anche con l’infortunio, con il dolore, perché all’atleta non va giù di fermarsi, deve riempire lo spazio della giornata dedicato alla corsa, non può rischiare di perdere la forma. Al limite, si fa ricorso ad antinfiammatori, al ghiaccio, si chiede ad altri se gli è capitata la stessa cosa, una cosa è certa l’atleta non è disposto a fermarsi per nessun motivo, se si rivolge ad un medico specialista generico gli viene detto di fermarsi, ma lui non lo fa, non è d’accordo, se si rivolge ad uno specialista dello sport gli viene detto: “non ti dico di fermarti, perché conosco voi sportivi, ma ti invito ad usare una scarpa più protettiva, ad usare plantari, a fare nel frattempo delle indagini”.
Se all’atleta non gli viene concessa l’idoneità all’attività agonistica, può capitare di dover fare carte false per partecipare a gare, l’atleta può essere presuntuoso, convinto di conoscersi bene e di poter decidere che un medico non può decidere sulla sua salute, ma deve solo rilasciare un certificato dietro pagamento di un corrispettivo, a volte l’atleta arriva a considera che la sua vita è la corsa e quindi non correre significa non vivere.
Si può correre meglio facendo attenzione a se stessi, al proprio organismo, ai segnali che ci invia, avvisi, segnali, dolori, si può pensare quando si corre se si sta evitando di fare qualcos’altro, fare qualcosa e quindi correre può essere anche un modo per non sentire.
Cosa succede quando si arriva ad un punto in cui non si migliora più?
L’atleta quando arriva al massimo delle sue prestazioni, in genere non è disposto ad arrendersi subito, decide di fare qualcos’altro per fare in modo che gli si riconosca qualcosa nonostante sia fuori forma o per l’età o per infortuni cronici, un modo è quello di passare a gare estreme, in modo che si diminuisce la qualità della prestazione e aumenta la quantità, per esempio si passa a partecipare alle ultra, così si può parlare delle sue prestazioni estreme, per esempio corse di
Per non parlare degli integratori, fino all’assunzione di sostanze dopanti. Al corridore che corre poichè correre significa vivere non importa gli effetti collaterali di sostanze dopanti, l’importante è che non si ferma e che continua a ben figurare nei confronti di se stesso e degli altri.
Cosa fare in caso di difficoltà?
Parlarne, possibilmente con chi si sta più da vicino, sia colleghi podisti, sia persone intime, sia esperti. I primi possono contribuire a dare il loro punto di vista su situazioni passate e risolte o non; i secondi servono a ricordare che anche se sono stati trascurati perchè passati in secondo piano in momenti in cui la corsa era più importante, restano pur sempre le persone di riferimento dell'atleta e la relazione potrebbe essere riscoperta e nutrita in modo da poter decidere di continuare o meno a fare sport a un certo livello considerando che non deve essere tutto nella vita ma una cosa in più, che deve servire a star meglio all'individuo e a chi gli sta intorno; l'esperto serve a fornire all'atleta una visione più ampia, mette l’atleta di fronte a delle alternative, delle possibilità, l’esperto aiuta ad intravedere delle vie da percorrere, in modo che l'atleta possa avere una maggiore consapevolezza di se stesso, di quello che lo circonda, dei suoi bisogni e possa fare le sue scelte assumendosi le sue responsabilità.
La corsa non serve solo ad arrivare davanti l’altro, battere l’altro, dimostrare di essere più forte, è anche quello, ma fa tanto bene all’atleta arrivare con l’altro mano nella mano, aiutare l’altro a riuscire, stare con l’altro, sentire, comunicare.
Questo è il mondo del podismo amatoriale visto da un corridore psicologo.
Dott. Matteo Simone
PSICOLOGO
SPECIALIZZANDO IN PSICOTERAPIA DELLA GESTATL
Tel. 333.6955250 e-mail: 21163@tiscali.it
A Viterbo “NO EURO – NO AFRICA”, ma ci pensa NICOSIA a fare l’Africano arrivando primo al termine dei 4 giri da 2 km.
Le partenze sono state 5, dai più piccini di età fino a 9 che hanno corso per 150 metri si è passati alla fascia di età 10 – 12 anni che hanno raddoppiato la distanza correndo per 300 metri, poi è toccato ai ragazzi di 13 – 14 anni che hanno ancora raddoppiavano sfidandosi sui 600 metri, dopo è toccato all’Atleta Leccese in Hanbike Maria Grazia Turco che alla scorsa Roma-Ostia gli furono rubate 2 sue Handbike, ed infine i tanti amatori con in testa il grande NICOSIA.
All’arrivo tutti hanno rimediato almeno i calzini e un ricco ristoro preparato dalle Mamme e non con pietanze particolari e prelibate come la pasta fredda, i pomodori ripieni di riso, panini con affettati, rustici, tanti tipi di torte, dalle nocciole al cioccolato, alle crostate, acqua, vino bianco.
Una bella manifestazione all’insegna della socialità.
Matteo SIMONE
Nella foto, Andrew Howe in azione a Pechino (Giancarlo Colombo per Omega/FIDAL)
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Passando alla fase interpretativa, vanno sottolineati alcuni aspetti. Primo: Schwazer a parte, al contrario di quanto avvenuto un anno fa a Osaka (quando andarono tutte a segno) le cosiddette "punte" non hanno mantenuto le premesse. In particolare, Andrew Howe e Antonietta Di Martino, vicecampioni del mondo in carica, e finiti stavolta lontano dalle medaglie. Il primo (addirittura fuori dalla finale) perché condizionato dai troppi infortuni patiti in stagione; la seconda, al termine di un'annata fisiologicamente inferiore ad un 2007 fantascientifico. Secondo aspetto da evidenziare: tanti, troppi atleti, per ragioni diverse, hanno raggiunto l'Olimpiade in uno stato di forma incredibilmente non all'altezza, collezionando in qualche caso proprio a Pechino la peggior prestazione stagionale (e qui le responsabilità sono da ripartire equamente tra i tecnici personali e quelli che li hanno avuti sotto controllo, senza riuscire a valutarne o modificarne la condizione, nei raduni preolimpici). Altri atleti, infine (terzo e ultimo punto), hanno dimostrato sul campo una fragilità agonistica sorprendente, che affonda probabilmente le radici in una esperienza troppo "casareccia", da meeting di quartiere. Decisamente incompatibile con il massimo proscenio mondiale. Per loro, un solo rimedio: basta gare "friendly", e via, valigia alla mano, nelle riunioni di seconda serie in giro per l'Europa, come si fa, per esempio, nel tennis (dove nei Challenge ci si scanna ogni giorno, guadagnandosi il posto gratis in albergo con le vittorie sul campo). Non è che tutti debbano andare solo a Zurigo.
Urge una analisi attenta, serena, e da effettuarsi non a caldo. Perché una sterzata va data, senza ombra di discussioni. Tagliando rami secchi (di ogni genere) e lasciando respirare le parti vitali della pianta, che esistono e hanno il diritto di vedere la luce. Per chiudere il cerchio, e lasciando ad altri le analisi politiche (bum! ci vorrebbe Totò col suo immortale "...ma mi faccia il piacere..."), torniamo al contesto: 37 paesi hanno conquistato medaglie a Pechino (46 un anno fa ai Mondiali di Osaka), mentre 61 sono riusciti a piazzare almeno un atleta nei primi otto classificati (66 nel 2007). Riflessione partigiana (dell'atletica): attendiamo (senza ansia) i dati delle altre discipline olimpiche.
m.s.
Nella foto, l'arrivo al traguardo di Alex Schwazer, oro olimpico dei 50km di marcia (Giancarlo Colombo per Omega/FIDAL)
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Ci siamo presentati a Pechino con una cinquantina di atleti, davvero troppi rispetto alle prospettive e alle ristrettezze cui altre discipline sono state costrette. L'impressione è che, in tempo di elezioni, un favore non si neghi a nessuno, ma, davvero, troppe comparse in maglia azzurra senza nessuna prospettiva erano ai Giochi. Perchè possiamo capire un giovane che deve fare esperienza, ma le Olimpiadi non possono essere viaggio-premio per onesti lavoratori delle piste da nessuna prospettiva. Che, inoltre, puntualmente non si sono migliorati ma hanno vivacchiato, paghi della partecipazione. Invece negli appuntamenti occorre essere messi nelle condizioni di esprimersi sui propri limiti, quali siano! I veri giochi per molti degli azzurri si sono svolti prima di Pechino, nelle estenuati qualificazioni. Alcuni sono arrivati all'appuntamento paghi e scarichi.
L'atletica azzurra vive un momento di media crisi, dovuta a un indubbio calo di vocazioni, all'"africanizzazione" di moltissime compagini anche europee, ma anche al soffocamento di vivai preziosi causa la troppa preponderanza data ai corpi militari, traguardo più che punto di partenza per troppi, rispetto alle società tradizionali.
E poi c'è stata la pessima gestione dei campioni.
I farseschi "casus belli" di Howe e Gibilisco. Il primo, perla rara in un negozio di bigiotteria, non è stato messo in una teca protettiva, preservato nel migliore dei modi per l'appuntamento. Gli è stato permesso di fare un giovanile colpo di testa, quei 200 in coppa Europa che gli hanno pregiudicato, viste le misure, un'occasione fantastica. Il secondo, l'astista abbandonato che ha vissuto per due anni nell'incertezza di un innocente in attesa di giudizio, condannato senza sentenza, salvo poi essere riabilitato completamente ma abbandonato a se stesso. Ha fatto davvero tenerezza l'intervista di Gibilisco dopo il suo splendido ingresso in finale. Ha detto "Io mi sto allenando da solo, nessuno mi dice cosa sto facendo, devo chiedere al primo amico che passa di li qualche consiglio". Ma Petrov è stipendiato dalla Federazioe o no? Se vuol seguire solo la splendida gallina dalle uova d'oro Isynbaeva, lo faccia! Ma uno straccio di allenatore per questo poveretto niente? Che gestione!
Poi certo, le medaglie sono arrivate con l'Oro di Schwazer e il Bronzo di Elisa Rigaudo, da atleti talentuosi e volenterosissimi, in specialità tradizionalmente vincenti. Qualche altra prestazione da togliersi il cappello c'è stata, ma si contano sulla punta delle dita. L'immenso Baldini, la prospettiva Grenot, i grintosi Obrist e Claretti che non tradiscono mai. E la Cusma, sempre vicina al salto di qualità. Mi dimentico qualcosa? Non mi pare, per il resto ci sono state solo delusioni. blogosfere.it
Lui, Roberto Cammarelle da Milano, per evitare di fare la fine delle ragazze della ginnastica ed andare incontro a possibili sorprese dei padroni di casa, per vincere l'ottava medaglia d'oro per l'Italia, nell'ultima gara del programma dei Giochi, ha deciso di strapazzare il cinese Zhlei Zhang.
Lo ha fatto costringendo l'arbitro moldavo Anatoli Kaigorodov a fermare l'irruenza dell'azzurro decretando il ko tecnico, dopo 19" da quando questi aveva assestato un colpo ben preciso in avvio del quarto round.
La vittoria di Cammarelle ha rovinato la festa alla Cina facendole sfumare la conquista della 100ª medaglia d'oro nei Giochi. L'azzurro, allenato da Giulio Coletta e Michele Caldarella, con all'angolo qui Francesco Damiani, stava dominando l'incontro finale dei supermassimi (91 kg) con un netto margine di vantaggio, ma per vincere ha accelerato i ritmi.
Il lombardo fin dalla prima ripresa (6-1) aveva dimostrato la sua superiorità e al momento dell'interruzione del match il risultato era 14-4 in suo favore. La sua è stata la medaglia finale dell'Italia a questi Giochi.
L'ultimo campione olimpico della boxe era stato Giovanni Parisi a Seul 1988.
Cammarelle, 28 anni, è campione del mondo, titolo conquistato a Chicago nel 2007 bissando il successo in Cina nel 2005. Il gigante di Cinisello Balsamo, già bronzo ad Atene 2004, fa parte della Polizia di Stato: mentre era festeggiato a Casa Italia ha bloccato le interviste e si è appartato per rispondere alla chiamata del suo capo, Antonio Manganelli: «Mi ha fatto i complimenti, ha detto di avermi seguito e persino visto tutti i miei match». Cammarelle è irrefrenabile nella sua gioia: «Volevo entrare nella storia e penso di esserci riuscito. Dedico questa medaglia a me stesso e alla mia ragazza Nicoletta. Il mio punto di riferimento è stato Alì, ma il mito per soldi e carriera è Mike Tyson». Il campione non vuole però passare al professionismo: «Resto nei dilettanti e difenderò il Mondiale il prossimo anno a Milano. Poi vorrei ritirarmi, ho una certa età».
L'ADDIO L'ultima gara dell'atletica regala al Kenya quel sogno mai raggiunto: l'oro olimpico nella maratona. Bravissimo Stefano Baldini, l'azzurro con una gara di rimonta ha difeso con onore il titolo vinto ad Atene giungendo 12esimo (secondo degli europei) in 2h13'25" nonostante la stagione non certo delle migliori ed il lieve infortunio patito nell'ultimo allenamento proprio a Pechino.
«Il cuore c'è sempre - ha detto il trentasettenne emiliano - avrei voluto correre molto meglio, ma sono stato condizionato da tanti problemi. E' l'ultima maratona e l'ultima volta in Nazionale: mi sembrava giusto chiudere con la gara che quattro anni fa mi ha regalato la maggiore soddisfazione della mia carriera. In 20 anni di attività ho cercato di dimostrare che con il lavoro e il sacrificio si possono ottenere bei risultati. Continuerò a gareggiare su distanze più corte e a divertirmi. Spero di rimanere nel mio mondo, vedremo con che ruolo».
Pos | Nazione | Oro | Argento | Bronzo | Totale |
---|---|---|---|---|---|
1 | REPUBBLICA POPOLARE CINESE | 51 | 21 | 28 | 100 |
2 | STATI UNITI D'AMERICA | 36 | 38 | 36 | 110 |
3 | RUSSIA | 23 | 21 | 28 | 72 |
4 | GRAN BRETAGNA | 19 | 13 | 15 | 47 |
5 | GERMANIA | 16 | 10 | 15 | 41 |
6 | AUSTRALIA | 14 | 15 | 17 | 46 |
7 | COREA SUD | 13 | 10 | 8 | 31 |
8 | GIAPPONE | 9 | 6 | 10 | 25 |
9 | ITALIA | 8 | 10 | 10 | 28 |
10 | FRANCIA | 7 | 16 | 17 | 40 |
11 | UCRAINA | 7 | 5 | 15 | 27 |
12 | OLANDA | 7 | 5 | 4 | 16 |
13 | GIAMAICA | 6 | 3 | 2 | 11 |
14 | SPAGNA | 5 | 10 | 3 | 18 |
15 | KENIA | 5 | 5 | 4 | 14 |
16 | BIELORUSSIA | 4 | 5 | 10 | 19 |
17 | ROMANIA | 4 | 1 | 3 | 8 |
18 | ETIOPIA | 4 | 1 | 2 | 7 |
19 | CANADA | 3 | 9 | 6 | 18 |
20 | POLONIA | 3 | 6 | 1 | 10 |
21 | NORVEGIA | 3 | 5 | 2 | 10 |
22 | UNGHERIA | 3 | 5 | 2 | 10 |
23 | BRASILE | 3 | 4 | 8 | 15 |
24 | REPUBBLICA CECA | 3 | 3 | 0 | 6 |
25 | SLOVACCHIA | 3 | 2 | 1 | 6 |
26 | NUOVA ZELANDA | 3 | 1 | 5 | 9 |
27 | GEORGIA | 3 | 0 | 3 | 6 |
28 | CUBA | 2 | 11 | 11 | 24 |
29 | KAZAKISTAN | 2 | 4 | 7 | 13 |
30 | DANIMARCA | 2 | 2 | 3 | 7 |
31 | MONGOLIA | 2 | 2 | 0 | 4 |
32 | TAILANDIA | 2 | 2 | 0 | 4 |
33 | REPUBBLICA DEMOCRATICA POPOLARE DI COREA | 2 | 1 | 3 | 6 |
34 | ARGENTINA | 2 | 0 | 4 | 6 |
35 | SVIZZERA | 2 | 0 | 4 | 6 |
36 | MESSICO | 2 | 0 | 1 | 3 |
37 | TURCHIA | 1 | 4 | 3 | 8 |
38 | ZIMBABWE | 1 | 3 | 0 | 4 |
39 | AZERBAIJAN | 1 | 2 | 4 | 7 |
40 | UZBEKISTAN | 1 | 2 | 3 | 6 |
41 | SLOVENIA | 1 | 2 | 2 | 5 |
42 | BULGARIA | 1 | 1 | 3 | 5 |
43 | INDONESIA | 1 | 1 | 3 | 5 |
44 | FINLANDIA | 1 | 1 | 2 | 4 |
45 | LETTONIA | 1 | 1 | 1 | 3 |
46 | BELGIO | 1 | 1 | 0 | 2 |
47 | ESTONIA | 1 | 1 | 0 | 2 |
48 | PORTOGALLO | 1 | 1 | 0 | 2 |
49 | REPUBBLICA DOMINICANA | 1 | 1 | 0 | 2 |
50 | INDIA | 1 | 0 | 2 | 3 |
51 | REPUBBLICA ISLAMICA DELL'IRAN | 1 | 0 | 1 | 2 |
52 | BAHRAIN | 1 | 0 | 0 | 1 |
53 | CAMERUN | 1 | 0 | 0 | 1 |
54 | PANAMA | 1 | 0 | 0 | 1 |
55 | TUNISIA | 1 | 0 | 0 | 1 |
56 | SVEZIA | 0 | 4 | 1 | 5 |
57 | CROAZIA | 0 | 2 | 3 | 5 |
58 | LITUANIA | 0 | 2 | 3 | 5 |
59 | GRECIA | 0 | 2 | 2 | 4 |
60 | TRINIDAD E TOBAGO | 0 | 2 | 0 | 2 |
61 | NIGERIA | 0 | 1 | 3 | 4 |
62 | AUSTRIA | 0 | 1 | 2 | 3 |
63 | IRLANDA | 0 | 1 | 2 | 3 |
64 | SERBIA | 0 | 1 | 2 | 3 |
65 | ALGERIA | 0 | 1 | 1 | 2 |
66 | BAHAMAS | 0 | 1 | 1 | 2 |
67 | COLOMBIA | 0 | 1 | 1 | 2 |
68 | KIRGHIZISTAN | 0 | 1 | 1 | 2 |
69 | MAROCCO | 0 | 1 | 1 | 2 |
70 | TAJIKISTAN | 0 | 1 | 1 | 2 |
71 | CHILE | 0 | 1 | 0 | 1 |
72 | ECUADOR | 0 | 1 | 0 | 1 |
73 | ISLANDA | 0 | 1 | 0 | 1 |
74 | MALESIA | 0 | 1 | 0 | 1 |
75 | SINGAPORE | 0 | 1 | 0 | 1 |
76 | SUDAFRICA | 0 | 1 | 0 | 1 |
77 | SUDAN | 0 | 1 | 0 | 1 |
78 | VIETNAM | 0 | 1 | 0 | 1 |
79 | ARMENIA | 0 | 0 | 6 | 6 |
80 | TAIPEI | 0 | 0 | 4 | 4 |
81 | AFGHANISTAN | 0 | 0 | 1 | 1 |
82 | EGITTO | 0 | 0 | 1 | 1 |
83 | ISRAELE | 0 | 0 | 1 | 1 |
84 | MAURITIUS | 0 | 0 | 1 | 1 |
85 | MOLDAVIA | 0 | 0 | 1 | 1 |
86 | TOGO | 0 | 0 | 1 | 1 |
87 | VENEZUELA | 0 | 0 | 1 | 1 |
88 | ALBANIA | 0 | 0 | 0 | 0 |
89 | ANDORRA | 0 | 0 | 0 | 0 |
90 | ANGOLA | 0 | 0 | 0 | 0 |
91 | ANTIGUA E BARBUDA | 0 | 0 | 0 | 0 |
92 | ANTILLE OLANDESI | 0 | 0 | 0 | 0 |
93 | ARABIA SAUDITA | 0 | 0 | 0 | 0 |
94 | ARUBA | 0 | 0 | 0 | 0 |
95 | BANGLADESH | 0 | 0 | 0 | 0 |
96 | BARBADOS | 0 | 0 | 0 | 0 |
97 | BELIZE | 0 | 0 | 0 | 0 |
98 | BENIN | 0 | 0 | 0 | 0 |
99 | BERMUDA | 0 | 0 | 0 | 0 |
100 | BHUTAN | 0 | 0 | 0 | 0 |
101 | BOLIVIA | 0 | 0 | 0 | 0 |
102 | BOSNIA E ERZEGOVINA | 0 | 0 | 0 | 0 |
103 | BOTSWANA | 0 | 0 | 0 | 0 |
104 | BRUNEI DARUSSALAM | 0 | 0 | 0 | 0 |
105 | BURKINA FASO | 0 | 0 | 0 | 0 |
106 | BURUNDI | 0 | 0 | 0 | 0 |
107 | CAMBOGIA | 0 | 0 | 0 | 0 |
108 | CAPO VERDE | 0 | 0 | 0 | 0 |
109 | CIAD | 0 | 0 | 0 | 0 |
110 | CIPRO | 0 | 0 | 0 | 0 |
111 | COMORE | 0 | 0 | 0 | 0 |
112 | CONGO | 0 | 0 | 0 | 0 |
113 | COSTA D'AVORIO | 0 | 0 | 0 | 0 |
114 | COSTA RICA | 0 | 0 | 0 | 0 |
115 | DOMINICA | 0 | 0 | 0 | 0 |
116 | EL SALVADOR | 0 | 0 | 0 | 0 |
117 | EMIRATI ARABI UNITI | 0 | 0 | 0 | 0 |
118 | ERITREA | 0 | 0 | 0 | 0 |
119 | FIGI | 0 | 0 | 0 | 0 |
120 | FILIPPINE | 0 | 0 | 0 | 0 |
121 | FORMER YUGOSLAV REPUBLIC OF MACEDONIA | 0 | 0 | 0 | 0 |
122 | GABON | 0 | 0 | 0 | 0 |
123 | GAMBIA | 0 | 0 | 0 | 0 |
124 | GHANA | 0 | 0 | 0 | 0 |
125 | GIBOUTI | 0 | 0 | 0 | 0 |
126 | GIORDANIA | 0 | 0 | 0 | 0 |
127 | GRENADA | 0 | 0 | 0 | 0 |
128 | GUAM | 0 | 0 | 0 | 0 |
129 | GUATEMALA | 0 | 0 | 0 | 0 |
130 | GUINEA | 0 | 0 | 0 | 0 |
131 | GUINEA EQUATORIALE | 0 | 0 | 0 | 0 |
132 | GUINEA-BISSAU | 0 | 0 | 0 | 0 |
133 | GUYANA | 0 | 0 | 0 | 0 |
134 | HAITI | 0 | 0 | 0 | 0 |
135 | HONDURAS | 0 | 0 | 0 | 0 |
136 | HONG KONG, CINA | 0 | 0 | 0 | 0 |
137 | IRAQ | 0 | 0 | 0 | 0 |
138 | ISOLE CAYMAN | 0 | 0 | 0 | 0 |
139 | ISOLE COOK | 0 | 0 | 0 | 0 |
140 | ISOLE SALOMONE | 0 | 0 | 0 | 0 |
141 | ISOLE VERGINI | 0 | 0 | 0 | 0 |
142 | ISOLE VERGINI BRITANNICHE | 0 | 0 | 0 | 0 |
143 | KIRIBATI | 0 | 0 | 0 | 0 |
144 | KUWAIT | 0 | 0 | 0 | 0 |
145 | LESOTHO | 0 | 0 | 0 | 0 |
146 | LIBANO | 0 | 0 | 0 | 0 |
147 | LIBERIA | 0 | 0 | 0 | 0 |
148 | LIBIA | 0 | 0 | 0 | 0 |
149 | LIECHTENSTEIN | 0 | 0 | 0 | 0 |
150 | LUSSEMBURGO | 0 | 0 | 0 | 0 |
151 | MADAGASCAR | 0 | 0 | 0 | 0 |
152 | MALAWI | 0 | 0 | 0 | 0 |
153 | MALDIVE | 0 | 0 | 0 | 0 |
154 | MALI | 0 | 0 | 0 | 0 |
155 | MALTA | 0 | 0 | 0 | 0 |
156 | MAURITANIA | 0 | 0 | 0 | 0 |
157 | MONACO | 0 | 0 | 0 | 0 |
158 | MONTENEGRO | 0 | 0 | 0 | 0 |
159 | MOZAMBICO | 0 | 0 | 0 | 0 |
160 | MYANMAR | 0 | 0 | 0 | 0 |
161 | NAMIBIA | 0 | 0 | 0 | 0 |
162 | NAURU | 0 | 0 | 0 | 0 |
163 | NEPAL | 0 | 0 | 0 | 0 |
164 | NICARAGUA | 0 | 0 | 0 | 0 |
165 | NIGER | 0 | 0 | 0 | 0 |
166 | OMAN | 0 | 0 | 0 | 0 |
167 | PAKISTAN | 0 | 0 | 0 | 0 |
168 | PALAU | 0 | 0 | 0 | 0 |
169 | PALESTINA | 0 | 0 | 0 | 0 |
170 | PAPUA NEW GUINEA | 0 | 0 | 0 | 0 |
171 | PARAGUAY | 0 | 0 | 0 | 0 |
172 | PERù | 0 | 0 | 0 | 0 |
173 | PORTO RICO | 0 | 0 | 0 | 0 |
174 | QATAR | 0 | 0 | 0 | 0 |
175 | REPUBBLICA ARABA SIRIANA | 0 | 0 | 0 | 0 |
176 | REPUBBLICA CENTRAFRICANA | 0 | 0 | 0 | 0 |
177 | REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO | 0 | 0 | 0 | 0 |
178 | REPUBBLICA DEMOCRATICA POPOLARE DEL LAOS | 0 | 0 | 0 | 0 |
179 | RUANDA | 0 | 0 | 0 | 0 |
180 | SAINT KITTS E NEVIS | 0 | 0 | 0 | 0 |
181 | SAINT VINCENT E GRENADINE | 0 | 0 | 0 | 0 |
182 | SAMOA | 0 | 0 | 0 | 0 |
183 | SAMOA AMERICANE | 0 | 0 | 0 | 0 |
184 | SAN MARINO | 0 | 0 | 0 | 0 |
185 | SANTA LUCIA | 0 | 0 | 0 | 0 |
186 | SãO TOMé E PRíNCIPE | 0 | 0 | 0 | 0 |
187 | SENEGAL | 0 | 0 | 0 | 0 |
188 | SEYCHELLES | 0 | 0 | 0 | 0 |
189 | SIERRA LEONE | 0 | 0 | 0 | 0 |
190 | SOMALIA | 0 | 0 | 0 | 0 |
191 | SRI LANKA | 0 | 0 | 0 | 0 |
192 | STATI FEDERATI DI MICRONESIA | 0 | 0 | 0 | 0 |
193 | SURINAME | 0 | 0 | 0 | 0 |
194 | SWAZILAND | 0 | 0 | 0 | 0 |
195 | TANZANIA | 0 | 0 | 0 | 0 |
196 | TIMOR EST | 0 | 0 | 0 | 0 |
197 | TONGA | 0 | 0 | 0 | 0 |
198 | TURKMENISTAN | 0 | 0 | 0 | 0 |
199 | UGANDA | 0 | 0 | 0 | 0 |
200 | URUGUAY | 0 | 0 | 0 | 0 |
201 | VANUATU | 0 | 0 | 0 | 0 |
202 | YEMEN | 0 | 0 | 0 | 0 |
203 | ZAMBIA | 0 | 0 | 0 | 0 |